A cura della Redazione

Verso le elezioni comunali a Torre AnnunziataLa riunione della coalizione di centrosinistra svoltasi ieri, lunedì 11 marzo, alla presenza di dieci forze politiche, compreso il M5S, non ha dato gli esiti sperati.

Il senatore Orfeo Mazzella ha dovuto prendere atto che nessuno dei presenti ha condiviso la sua proposta, ovvero che il candidato sindaco fosse espressione esclusiva del M5S, e pertanto ha deciso di terminare la sua esperienza con la coalizione di centrosinistra, ancor prima di iniziare.

Il comunicato: "No a tre degli otto punti proposti dal M5S. L’accordo di coalizione salta"

"Abbiamo provato a fidarci del PD, nonostante la nostra ferma convinzione sulle responsabilità politiche di questo partito rispetto al disastro in cui versa la città.

Abbiamo voluto credere alle parole degli organi provinciali del PD e di PER rispetto alla necessità di modificare il metodo politico nello scegliere il candidato sindaco e la sua squadra di governo.

Ci hanno offerto la loro disponibilità a fare un passo indietro in modo da avere un candidato sindaco, e la sua giunta, libero di poter agire senza andare a pesare dopo il voto le poltrone da dividersi.

Ma dall'incontro di ieri sera, a cui siamo stati invitati tardivamente quando ormai era già stato tutto deciso, non emerge nessun segno di discontinuità rispetto alle solite logiche del passato. Siamo solo giunti alla scadenza della pausa politica dovuta alla gestione commissariale per lo scioglimento mafioso dell'amministrazione per poi cercare di tornare al potere proseguendo con le stesse logiche del passato, come se nulla fosse accaduto. Di fatto la necessità emersa dall'incontro è stata quella di fare il solito cartello elettorale quanto più ampio possibile unicamente per vincere.

Noi ci abbiamo provato, volevamo offrire la nostra disponibilità a tutta la coalizione ad assumerci la responsabilità politica dell'esigenza di cambiamento che ci chiede la città.

Gli otto punti, tutti, che abbiamo portato al tavolo ci garantivano la discontinuità del metodo politico adottato rispetto al passato; invece, la risposta è stata il far finta di accettarli escludendo quello relativo al candidato sindaco espresso dal M5S. Infatti, nel proseguo della discussione è emerso che anche sul punto relativo alla scelta degli assessori, secondo noi da fare prima delle elezioni sulla base di curricula da affidare al candidato sindaco, secondo alcuni esponenti politici della coalizione anche questo punto sarebbe stato da rimandare a dopo il voto in base al peso elettorale di ogni forza politica.

Tutto questo cozza fortemente con il nuovo metodo politico proposto dal Movimento 5 Stelle, ossia quello di abbandonare la vecchia “prassi” descritta nel decreto di scioglimento per mafia, secondo cui per ogni “due consiglieri spetta un assessore”. E’ proprio questa “prassi” che genera “fluidità delle compagini politiche” con continui cambi di casacca e di schieramento politico. Tutto questo ha caratterizzato lo scenario di instabilità e di permeabilità della politica locale causando ben due interventi della commissione d’accesso, fino allo scioglimento per mafia, che ha visto protagonisti i vertici del PD e silenziosi co-protagonisti le opposizioni, spesso composte da consiglieri pronti a fare il salto in maggioranza e sostenere il sindaco di turno in cambio di un assessorato.

Ritornando all'incontro, era evidente il clima di sofferenza rispetto alle nostre proposte di cambiamento del metodo politico, tacciate strumentalmente come diktat, per poter proseguire sempre con le solite logiche.

Dispiace che il PD, dopo gli incontri avuti con i provinciali e nonostante lo sbandierato rinnovamento interno, non riesca ad abbandonare la sua zona di confort e si faccia garante di far nascere una coalizione pavida, tenendo dentro tutti, anche chi è coinvolto o citato nel decreto di scioglimento per mafia, difatti contravvenendo anche al primo punto della nostra proposta di collaborazione per un progetto politico di vera discontinuità.

Prendiamo atto e andiamo avanti offrendo ai cittadini di Torre Annunziata un'alternativa che abbiamo, dopo dodici anni di attivismo sul territorio, faticosamente costruito incentrandola sulla legalità, sulle mani libere, sulla competenza e su un programma di rinnovamento della città.

A questo punto non resta che ai cittadini di Torre Annunziata la scelta di volere o meno un reale cambiamento".