Un dialogo profondo, coinvolgente, intenso tra un autentico studioso delle mafie come Nando Dalla Chiesa e i ragazzi del Liceo “Pitagora-Croce” di Torre Annunziata. Pomeriggio di spessore culturale assoluto e penetrante quello organizzato ieri nell’aula magna dell’Istituto oplontino per la presentazione del libro “La legalità è un sentimento” edito da Bompiani che Dalla Chiesa non solo ha scritto, ma provvede a declinarne l’essenza soprattutto tra i giovani, direttamente a contatto con loro.

«Avevamo intenzione di incontrare il professor Dalla Chiesa – spiega la dirigente scolastica Tiziana Savarese nel saluto iniziale - perché rappresenta per noi un esempio importante. Quando, in una conversazione, ai ragazzi viene chiesto quali siano i loro punti di riferimento, talvolta è deludente apprendere che questi loro miti appartengono al mondo della musica, dello sport, dello spettacolo o a quello del web come gli influencer. Invece la nostra scuola e tutto il corpo docente vogliono dimostrare come il contatto diretto con una persona come Nando Dalla Chiesa, con il suo autorevole lavoro per i giovani nel campo universitario, possa far scoccare una scintilla nei nostri studenti che li convinca a credere di poter vivere la vita anche attraverso il sentimento della legalità».

Nel libro gli studenti si sono imbattuti in figure come Pasolini, Italo Calvino, Primo Levi, Franco Basaglia, Don Milani, Antonio Gramsci, Danilo Dolci, Giacomo Leopardi e finanche Pericle. Lo hanno vivisezionato producendo una serie di riflessioni, considerazioni, domande alle quali Dalla Chiesa ha risposto argomentando con chiarezza, semplicità e adoperando il “sentimento” come contratto da stipulare per acquisire il pieno possesso della legalità.

«In questo liceo ho notato un livello di approfondimento e comprensione del testo molto alto. Il modo di lavorare sulle parole è stato davvero notevole. Arrivare in una scuola, tra l’altro con una storia importante e ben guidata, e trovare questi passaggi molto profondi, mi stupisce. Mi stupisce positivamente».

Poi Dalla Chiesa, nell’approfondire i temi adoperati nel suo alternativo racconto della legalità, si sofferma su una delle parole oggetto delle domande dei liceali torresi: compatibilità.

«Ho iniziato ad inserire questo termine nei miei libri da poco tempo. E’ un punto di arrivo per me. Ho capito che non esiste soltanto la complicità, il silenzio, ma anche la compatibilità. Ad esempio quando devo spiegare come mai la mafia ha messo le radici in Lombardia, è perché in quel territorio l’egoismo sociale, l’individualismo erano fenomeni compatibili. Il segreto è la compatibilità, non la complicità. E gli studenti del Liceo Pitagora-Croce hanno recepito perfettamente questo messaggio».