A cura della Redazione
E´ scomparso Nunzio Nitrato Izzo, il decano degli avvocati Con Nunzio Nitrato Izzo scompare una delle figure più rappresentative dell’avvocatura circondariale e della società torrese. Si trovò a rappresentare, a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, il passaggio tra la generazione nata prima della “grande guerra”, che aveva fatto del Foro locale uno dei più sprovincializzati dell’area napoletana, e quella che da poco s’era affacciata alla vita professionale. Della prima ebbe il merito di riconoscere e conservare la tradizione di competenza e probità; della seconda la “grinta” e l’apertura al nuovo che avanzava prepotentemente anche in provincia. Con Lui – si può ben dire – nacque anche qui da noi un’avvocatura moderna, inserita a pieno titolo nei processi economici e sociali che, sebbene mal regolati dalla politica e da un ceto imprenditoriale per lo più affaristico, si stavano sviluppando in una città che sperava di ritrovare l’antico ruolo convertendo i suoi tradizionali poli produttivi, che già presentavano segnali di crisi, e cogliendo le opportunità che si presentavano sotto la spinta dei nuovi protagonismi comparsi sulla scena sociale. Di questo passaggio Nunzio Nitrato Izzo fu il grande protagonista e rivelò le sue grandi capacità di fondere in una mirabile sintesi la profonda e riconosciuta preparazione professionale, con la comprensione dei nuovi fenomeni che attraversavano la società. Eccelse non solo in questo campo, ma anche in quello che più diffusamente connota la nostra antica professione: la difesa dei diritti individuali e collettivi. In tutta la Sua attività professionale, seguendo la Sua indole e la Sua cultura umanistica, - non ostentò mai il suo secondo ( o primo? ) amore, la filosofia, dei cui studi aveva conseguito anche il riconoscimento accademico – riuscì a contemperare la difesa rigorosa degl’interessi di chi a lui s’era rivolto, con il massimo della lealtà e della cordialità nei confronti del collega avversario: impresa nella quale solo i veramente grandi riescono. Torre Annunziata Gli deve non solo questo grande esempio di professionista, ma anche l’impegno “politico” profuso perché il nuovo Tribunale fosse qui allogato. Senza tema d’enfasi, né di far torto ad altri che pure svolsero un ruolo in questa vicenda, il merito di avere in città questa prestigiosa istituzione è soprattutto Suo, e negli ultimi tempi gli sarà costato qualche dispiacere il constatare che erano ben altre le speranze che nella sua “creatura” aveva riposto, insieme con l’intera città. Non fu facile comporre le rivendicazioni campanilistiche che da più parte si sollevarono, ma ci riuscì nel migliore dei modi, tanto che la Sua vittoria non lasciò dietro di sé nessun rancore e la Sua meritata elezione a Presidente del primo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata fu voluta da tutta la classe. Spesso si è portati a pensare che, se la stanchezza dei Suoi ultimi anni di vita non l’avesse allontanato da quel ruolo, non si sarebbe avuto lo smembramento dell’ufficio e la sua disseminazione in piccole e riduttive monadi per tutto il circondario. Spero vivamente che questa nostra città, che pare che stenti più del lecito a ritrovare se stessa, sappia e voglia non solo onorarNe la memoria, ma conservare per le nuove generazioni il ricordo dell’Uomo, dell’Avvocato, del Cittadino. FRANCESCO MARIA CUCOLO Avvocato, già sindaco di Torre Annunziata