A cura della Redazione

Si è tenuta il 26 ottobre, a Pompei, la cerimonia di chiusura dello speciale Anno Giubilare Longhiano, indetto dal Santuario della Vergine del Rosario per celebrare i 150 anni dall’arrivo di Bartolo Longo nella città - quella moderna - che poi vedrà la luce grazie a lui.

Presieduta dall’Arcivescovo, Monsignor Tommaso Caputo, la cerimonia, svoltasi in diversi momenti, è iniziata alle 16 in via Arpaia, il luogo dove tutto ebbe inizio.

«È sempre emozionante ritrovarci qui, in via Arpaia - ha detto Monsignor Caputo, nel corso dell’incontro presso la Stele che ricorda l’arrivo di Bartolo Longo -, il luogo di quel momento sacro del tardo ottobre 1872 da cui tutto ebbe inizio. All’emozione si unisce la gioia di vedere, in questo posto sorgivo, le comunità parrocchiali della Città, guidate dai parroci». L’Arcivescovo ha, poi, aggiunto: «Fu l’attimo decisivo, il momento di svolta. E la storia della Nuova Pompei iniziò. In questo luogo sono le nostre radici. È qui che dobbiamo sempre idealmente ritornare per fare nostra quella ispirazione interiore: se cerchi salvezza, propaga il Rosario. È promessa di Maria. Chi propaga il Rosario è salvo!». A rivolgere, poi, il suo saluto, anche il Sindaco, Carmine Lo Sapio: «Noi amiamo Bartolo Longo. È grazie a lui che oggi abbiamo una Città. Bartolo Longo ha dato tutto se stesso per realizzare tante opere di carità e di accoglienza».

Al termine della Liturgia della Parola, si è svolta la processione con la statua del Beato Bartolo Longo. Partito da via Arpaia, il corteo, guidato dall’Arcivescovo, si è ritrovato sul Sagrato della Basilica, dove si è tenuto il rito di benedizione della nuova Porta di bronzo, ingresso della navata laterale di destra del Santuario. L’opera è stata svelata dalla Superiora Generale delle Suore domenicane “Figlie del Santo Rosario di Pompei”, Madre Ermelinda Cuomo, da Fratel Filippo Rizzo, dei Fratelli delle Scuole cristiane e dal Rettore della Basilica, Monsignor Pasquale Mocerino. Presente anche il sindaco Carmine Lo Sapio.

«Il Fondatore - ha continuato l'Arcivescovo Caputo - chiedeva di continuare a rendere sempre più bella la Casa di Maria, così come si addice a una Regina, che è anche nostra Madre, Madre soprattutto dei più fragili e dei più indifesi. Oggi, in obbedienza al Beato, aggiungiamo un altro tassello a questo Tempio che genera in tutti il senso dello stupore. L’opera è dedicata al Beato Bartolo Longo e alla consorte Contessa Marianna Farnararo de Fusco e alla loro missione fondatrice ed evangelizzatrice».

A creare l’opera è stato Don Battista Marello, sacerdote e artista, già autore del Portale centrale della Basilica, inaugurato il 5 maggio 2021. La realizzazione della Porta, potente simbolo evangelico, è stata resa possibile grazie alla generosità della famiglia Canciello, che ha partecipato all’inaugurazione così come l’autore, Don Battista, che ha espresso riconoscenza per avere avuto la gioia di realizzare l’opera, descritta nei suoi particolari artistici.

Le porte del Santuario, ha proseguito il Prelato, «varcate ogni giorno da migliaia di pellegrini, sono braccia aperte, rifugio sicuro per gli uomini e le donne del nostro tempo. Tutti sono accolti dalla Madre, Ianua Coeli-Porta del Cielo, che li accompagna all’incontro con Gesù. Tutti entrano in chiesa, ma poi ne escono, ricchi dell’incontro col Signore Risorto e con la Sua e nostra Madre, e tornano a vivere nella quotidianità, da missionari, capaci di gesti che cambiano e fanno nuova la storia dell’umanità».

(il sindaco Lo Sapio con l'Arcivescvo Caputo)

I riti di chiusura dell’Anno Giubilare Longhiano sono culminati con la celebrazione dell’Eucarestia, presieduta dall’Arcivescovo di Pompei. Al termine della Santa Messa, concelebrata dal Vicario Generale, Monsignor Giuseppe Adamo, dal Rettore, Monsignor Mocerino, dai cinque parroci della città e da tutto il clero pompeiano, il Prelato ha consegnato ad alcuni rappresentanti della comunità ecclesiale la sua Lettera alla Città e ai fedeli, intitolata “Pompei, modello di fede e di carità. La profezia compiuta di un laico innamorato di Maria” e pubblicata proprio in questo giorno specialissimo.

Inoltre, a ciascuno è stata donata una corona del Santo Rosario, radice stessa del Santuario. Un gesto simbolico per affidare a tutti i devoti del Beato Bartolo Longo il mandato a propagare nel mondo la mirabile preghiera mariana. «Nella Nuova Pompei - ha concluso Mons. Caputo - ha operato la fede, che ha trovato in Bartolo Longo, un laico innamorato di Maria, il braccio e l’abbraccio di una carità senza limiti: quella che tuttora, nelle nostre Opere caritative, è sotto gli occhi e nel cuore di tutti. Senza i poveri da servire non si può comprendere Pompei».

MARIDA D'AMORA