Questa foto del nostro collaboratore Antonio Papa, pubblicata nella sua rubrica Racconti e ricordi di Torre Annunziata, simboleggia la lotta dei lavoratori della nostra città contro il fascismo, per la libertà, la democrazia e la Costituzione.

Non è un caso che è stata scattata davanti al Palazzo del Fascio in via Parini negli anni Sessanta. Questo edificio fu progettato e realizzato dall’architetto Pasquale Amodio e inaugurato nel maggio 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo il terremoto del 1980 fu abbattuta la parte superiore della torre “per danni subiti, ma forse per cancellare, in periodo di governo di sinistra, ogni testimonianza fascista, compresa la grande aquila con l’acronimo PNF”, come riportano Vincenzo Marasco, Lucia Muoio e Antonio Papa nel loro libro Vita, opere e azioni di 22 Figli illustri di Torre Annunziata. La nostra città è stata sempre un esempio di lotta al fascismo, regime che ha assassinato Diodato Bertone, ha imprigionato Luigi Alfani e ha perseguitato tanti antifascisti.

 

(Foto dell'arcihvio di Vincenzo Marasco)

Questa foto dell’amico Papa rappresenta per me un significato particolare, perché mi ha fatto riconoscere tra i lavoratori mio padre Giuseppe, il quarto della seconda fila partendo dall’alto, operaio del pastificio Gallo” insieme a mio nonno Salvatore e mio zio Vincenzo.

Oggi 25 aprile, Festa della Liberazione, noi Torresi ricordiamo i tanti nostri concittadini che si sono battuti contro la dittatura del regime mussoliniano, sacrificando anche la loro vita, persino in altre città. A tal proposito voglio ricordare Rocco Caraviello, torrese, e la moglie Maria Penna, con il cugino Bartolomeo Caraviello, partigiani che a Firenze furono barbaramente assassinati da una banda fascista e ai quali nel 1975 l’amministrazione comunale di Torre Annunziata, in occasione del trentennale della Liberazione, assegnò la medaglia d’oro alla memoria, la cui storia potete leggere nel mio articolo in allegato.