Il progetto “Costruiamo gentilezza”, con i murales gentili, si sta sempre di più espandendo a macchia d’olio.

Partito dalle Rampe di Torre Annunziata, poi si è esteso al Quartiere Provolera e via via ad altri luoghi della città, come il Borgo Pescatori e il Quartiere Murattiano.

Ma è al Quartiere Provolera che ha trovato la sua massima espressione. Qui non c’è un vicolo che non porta sui muri l’immagine di un “murale gentile”.

L’idea è nata ad Anna Vitiello, ambasciatrice del progetto “Costruiamo gentilezza”, che si è avvalsa della collaborazione degli artisti del luogo, ma non solo. Vi hanno collaborato gli abitanti del rione e anche gli studenti delle scuole torresi.

Ed ora quel quartiere degradato, noto alla cronaca per i blitz delle forze dell’ordine per combattere il fenomeno dello spaccio di droga, è diventato meta per turisti non solo italiani, ma anche stranieri. 

Quartiere Provolera: da rione difficile a esplosione di vitalità

“Siete certi di volerci andare? È un posto pericoloso”. È stata questa la risposta del barista di un paese limitrofo, alla richiesta di indicazioni per raggiungere il Rione Provolera a Torre Annunziata.

Il nome deriva dalla Polveriera che il vicerè spagnolo vi trasferì, quando Napoli, in preda ai tumulti agitati da Masaniello, non era più considerata sicura.

Nei secoli è diventato un quartiere difficile, ma oggi è un’esplosione di vitalità e voglia di riscatto, come testimoniato dai ragazzi delle scuole del rione che hanno realizzato in pochi minuti, sotto la guida esperta degli artisti Marco Zurlo e Adriana Capizzano e con il coordinamento di Anna Vitiello, il murale del Santuario dello Spirito Santo (Chiesa del Carmine). Lo skyline di Torre Annunziata per chi viene dal mare.

Tutto nell’ambito del progetto dei murales gentili, che fanno rinascere i luoghi in preda al degrado, e nell’ambito della Città Metropolitana di Napoli, con i suoi Comuni e quelli della Daunia, Capitale nazionale di Costruiamo Gentilezza 2024. Colori, immagini, racconti visivi di storie, persone e personaggi al posto di muri grigi, la vita laddove regnava l’abbandono, e tutto solo con la forza di volontà delle persone del luogo, che hanno messo a disposizione il proprio tempo, la propria arte e anche le risorse materiali per realizzare questi dipinti.

Le voci del quartiere, quelle di Colomba Panciulo, simpatica e accogliente, e di Alfonso Pinto, bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 nel pugilato, categoria pesi mosca, epigono di una generazione di campioni olimpici che la palestra “Boxe Vesuviana”, innestata in quei vicoli, ha sfornato, a partire dal compianto Ernesto Bergamasco, Monaco 1972, passando per Pietro Aurino, Atlanta 1996, fino alla campionessa di oggi, Irma Testa, bronzo alle ultime Olimpiadi di Tokyo.

E le iniziative degli abitanti del quartiere guidati da Rosaria Langella, che ha ravvivato il rione durante le festività natalizie, con la "Befana saluta il quartiere", Brindisi miez 'u vic" a Capodanno, "la passeggiata gentile tra i vicoli del rione".

L'iniziativa del 12enne Alessando Magliulo

L’iniziativa dei “murales gentili” ha coinvolto anche i ragazzi come Alessandro Magliulo, 12 anni, alunno della scuola media Pascoli. Alessandro ha seguito sin dall’inizio il percorso del progetto “Costruiamo Gentilezza”. Decide, infatti, di riqualificare il muro sotto la finestra della sua abitazione, in via Rosselli, dipingendo un murale che rappresenta il Vesuvio con il cuore della gentilezza.

“Sono felice di averlo fatto - afferma - perché ho conosciuto un percorso per cambiare la nostra città”. Una risposta che gratifica quanti si stanno impegnando in questo progetto per portare un po’ di luce in quei quartieri dimenticati e degradati.