A cura della Redazione
"Magistrato ribelle", "Partigiano della Costituzione", "Toga rossa". Così Felicio Izzo, dirigente scolastico del Liceo Artistico "Giorgio de Chirico" di Torre Annunziata, ha introdotto alla platea Antonio Ingroia, sostituto procuratore aggiunto della DDA di Palermo, che ha partecipato all´incontro-dibattito "FIAT Iustitia..." promosso dall´Istituto di via Vittorio Veneto. Insieme a loro, anche l´avvocato e giornalista Davide Frega. Il magistrato siciliano, che ha presentato il suo libro "Palermo. Gli splendori e le miserie. L´eroismo e la verità", ha parlato a lungo dinanzi agli studenti delle scuole superiori torresi, che hanno affollato l´aula magna del "de Chirico". "La presenza di Ingroia qui a scuola è l´operazione più incisiva che un magistrato possa fare - ha sottolineato il dirigente Izzo -. Un modo per rendere omaggio a grandi uomini di giustizia come Rocco Chinnici (l´ideatore del pool antimafia di Palermo, ndr) e Paolo Borsellino, che trascorrevano il loro poco tempo libero a disposizione girando per le scuole e parlando di legalità". "La mia storia è abbastanza ordinaria - ha esordito Ingroia -, ma col trempo ha assunto un carattere straordinario. E´ la storia di tanti altri uomini e magistrati impegnati su terreni delicati e rischiosi. Si tratta di un percorso avviato una trentina di anni fa, quando ero ancora studente di Legge, e proseguito nel tempo. Io, come tanti altri miei colleghi, non mi ritengo un missionario, semplicemente sono un cittadino che fa il proprio lavoro con entusiasmo e passione civile. Quella stessa passione che avevo sin da ragazzo quando facevo parte del Movimento Studentesco e, con il mio impegno, volevo cambiare il mondo". Il magistrato parla poi della sua Palermo, la città in cui è nato e cresciuto, e dove lavora dal 1992. Una vera propria "lectio magistralis" su come, nel tempo, il sistema mafioso si è "impossessato" della Sicilia, a partire dalle Istituzioni. Nel suo discorso cita i grandi uomini e magistrati che lo hanno ispirato nella sua azione quotidiana di contrasto al potere malavitoso: "Per me sono stati importanti Rocco Chinnici e Paolo Borsellino", ha detto. Rivolgendosi ai giovani presenti all´incontro, Ingroia ha sottolineato come sia importante il loro impegno civile, dal quale deve partire il riscatto e l´affrancamento dalle logiche dell´illegalità e del malaffare. Il magistrato ha poi risposto alle tante domande che i ragazzi gli hanno rivolto, dalla legalizzazione delle droghe leggere ai consigli su come le nuove generazioni possano diventare parte attiva del cambiamento e della lotta ai poteri criminali. "Mi piace portare come esempio quello dei ragazzi di Addio Pizzo, movimento sorto a Palermo per contrastare la piaga delle estorsioni. Loro hanno inziato affiggendo manifesti in cui c´era scritto "Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità". Ecco, questa è la testimonianza di come si possano combattere le Mafie con gesti semplici e allo stesso tempo incisivi". Ampio servizio su TorreSette in edicola da venerdì 26 ottobre. DOMENICO GAGLIARDI