A cura della Redazione

Militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Napoli, hanno sequestrato un patrimonio illecito del valore complessivo di oltre 10 milioni di euro riconducibile a Feliciano Mallardo, deceduto, ritenuto il capo indiscusso dell’omonimo  sodalizio. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal tribunale di Napoli  sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione  su proposta  della direzione distrettuale antimafia di Napoli ed ha riguardato beni  mobili, immobili e quote societarie in capo agli eredi del boss.

Il destinatario della misura di prevenzione patrimoniale che, dopo l’arresto di Giuseppe e Francesco Mallardo, aveva preso il comando  dell’organizzazione criminale, era stato catturato dal Gico di Napoli il 10 maggio 2011 ed è deceduto il 27 maggio 2015, mentre si trovava  sottoposto al regime di carcere duro del “41bis”.

A seguito delle  investigazioni svolte dal reparto delle Fiamme Gialle, il ras, considerato la “mente” del business della speculazione edilizia giuglianese, era stato condannato a 24 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione.

I finanzieri del GICO di Napoli, valorizzando l’enorme mole di risultanze investigative acquisite nel corso degli anni e sviluppando le correlate indagini di natura economico patrimoniale, sono riusciti a ricostruire l’intero compendio patrimoniale illecitamente accumulato oggi in capo ai più stretti familiari dell’estinto, nonché suoi eredi direttamente o indirettamente riconducibile al boss, anche attraverso soggetti terzi “prestanome”.

Tra i beni sottoposti a provvedimento ablatorio, si segnalano numerose unità immobiliari, tra cui ville ed appartamenti di pregio, utilizzati quali dimore del capo clan e dei suoi familiari, alcune imprese operanti nel settore edile ed assicurativo, nonché numeri orologi, gioielli e preziosi, già cautelati in sede penale al tempo della cattura del boss.