A cura della Redazione

E' un Aurelio De Laurentiis spumeggiante quello intervistato da Luca Telese nel corso del programma di Radio24 "24 mattino".

Il presidente della SSC Napoli - a Los Angeles per impegni cinematografici - ha parlato di calcio e del futuro del calcio italiano. «E' un sistema ormai in crisi a causa di uomini che conducono le danze inadeguati. Il calcio è una industria ma c'è ancora una mentalità di 20-30 anni fa. L'Europa è un'altra cosa, calcisticamente parlando. Ho detto quello che penso a Tavecchio (presidente FIGC, ndr) ma lui ci sente e non ci sente. Ritiene che debbano imporsi i club di Serie A. Ma alloro dico, tu che ci stai a fare? Dobbiamo sederci intorno ad un tavolo e decidiamo, come fa la Uefa, come rimodulare il calcio».

De Laurentiis ritiene che il campionato di Serie A debba essere giocato da 16 squadre con una sola retrocessione. «Così diventa competitivo», ha affermato. «Che senso ha continuare così se poi ci sono squadre che perdono 6-0!». Sulle spese pazze del mercato, il presidente dice che «oggi si spendono centinaia di milioni. Fino a qualche anno fa, quando si spendevano 40-50-60 milioni si diceva che era stata fatta una grande operazione. Ora non è più così. E' una follia».

Infine, le sensazioni provate al gol capolavoro di Mertens in Lazio-Napoli. «Non me lo aspettavo - ha dichiarato De Laurentiis -. Quando ho visto che si girava per calciare ed il pallone entrare in porta in quel modo sono rimasto basito ed incantato. Non ci credevo. Il gol me lo sono goduto gustandomelo per alcuni minuti. Ho bevuto molti caffè preparati con una miscela particolare di Torre Annunziata. Mi sono anche venute le palpitazioni. Regalo a Mertense per il gol? No, lo ha fatto lui a noi, sarebbe una cafonata ricambiare!», ha concluso con la sua solita arguzia il presidente.

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