A cura della Redazione
Una formazione inedita, tutta da inventare. Vincenzo Feola, alla vigilia del match interno con il Noto (domani al Giraud ore 14.30), è alle prese con il lavoro straordinario. Non sarà facile per il tecnico disegnare lo schieramento della squadra e sostituire cinque fondamentali calciatori: gli squalificati Del Sorbo, Meloni, De Liguori e gli infortunati Viglietti e Ruscio. Da ieri sera, poi, risulta out anche il giovane Gargiulo che oggi non ha partecipato alla rifinitura del sabato a causa della febbre. Un autentico rebus, dunque, per l’allenatore che sottolinea un aspetto particolare di questa emergenza. «E’ la prima volta che non posso schierare sia Del Sorbo che Meloni. Uno dei due ha sempre giocato. L’assenza di atleti con le loro caratteristiche ci consiglia di affidarci di più al fraseggio e ricorrere meno alle palle lunghe». Feola spera, comunque, di recuperare anche in extremis almeno Gargiulo, protagonista fino ad oggi di un campionato eccellente, oltre a rappresentare uno degli under più interessanti dell’intera categoria. A proposito di campionato, il coach dei bianchi fa una riflessione sullo spessore del torneo: «Dobbiamo convincerci che la serie D racchiude tre campionati in uno: il girone d’andata, la prima parte di quello di ritorno e le ultime 7-8 partite. Affrontare con la stessa concentrazione e determinazione tutte le gare, credetemi, non è semplice». L’allenatore ci tiene anche a trasmettere un altro concetto che lo riguarda più direttamente in queste ore che precedono la sfida con il Noto. «Le mie parole, a proposito del match con i siciliani, sono state interpretate male. Ho parlato di battaglia calcistica e mai di guerra. Chi mi conosce sa non sono mai stato e mai sarò un provocatore né un istigatore. Ad una precisa domanda di un giornalista – conclude – ho risposto sottolineando le perplessità suscitate dall’operazione della dirigenza del Noto di svincolare i calciatori prima della gara con l’Akragas per poi ritesserarli subito dopo. Le stesse perplessità condivise da tanti nel nostro ambiente». L´avversario Trentacinque punti in classifica, ottavo posto in graduatoria, il Noto in campo esterno ha ottenuto appena tredici punti sui trentasei disponibili, frutto di tre vittorie, con Battipagliese, Rende ed Hinterreggio, e quattro pari, con Montalto, Licata, Vibonese e Cavese – clamoroso il 3-3 del Lamberti scaturito dopo un rocambolesco triplo vantaggio sciupato insieme ad un rigore fallito. Cinque le sconfitte subìte, ad opera di Gioiese, Città di Messina, Torrecuso, Pomigliano e Akragas. I granata vantano la penultima peggior difesa del torneo in trasferta: 25 gol al passivo. Occorre però notare che ben sette reti sono state incassate in una sola partita, quella con l’Akragas in cui scese in campo la juniores. Non saranno della partita il difensore Montalto ed il mediano Youssuf, squalificati. Tra le fila sicule, un ex, Manfrellotti, autore del gol vittoria del Pomigliano in Coppa Italia che eliminò i bianchi. All’andata, il Savoia incappò nel primo stop in campionato. Brutta partita, quella di Scarpa e C. che dopo il vantaggio netino di Saani, poi passato alla Vibonese, agguantarono il pari con De Liguori intorno alla mezz’ora della prima frazione, per poi vedersi trafitti da Scapellato in pieno recupero. I precedenti L’unico precedente risale appena alla scorsa stagione. Un buon Savoia, con l’esordio di Amura in panca al posto dell’esonerato Vitter, sconfisse i siciliani con un secco tre a zero. In gol Savarese, Borrelli e Manfrellotti, ancora lui.