A cura della Redazione
Ieri pomeriggio il Savoia ha sostenuto l’ultimo allenamento settimanale prima della partenza per Messina, prevista per questa mattina alle 10.15. Al termine della seduta l’amministratore unico Manca, accompagnato dal vice presidente Marciano, ha incontrato tecnici, calciatori e tutti i collaboratori per rivolgere un sentito messaggio di auguri in occasione dell’approssimarsi delle festività natalizie. Un brindisi beneaugurante è stato dedicato al presidente Lazzaro Luce. Anche il Due Torri è stato sonoramente suonato. Al Giraud è un continuo show e i bianchi sono assoluti protagonisti. Con la garanzia per gli spettatori che il biglietto vale almeno tre gol a partita. Uno spettacolo raro a vedersi sui campi di calcio. Del resto, i numeri parlano chiaro: quarantadue punti, quarantatre gol messi a segno, appena dieci subiti in sedici incontri, otto vittorie su otto partite disputate al Giraud, due capocannonieri del girone, Scarpa e Meloni con dodici centri ciascuno. Cosa si può chiedere di più a questo Savoia? Tenere sempre alta la concentrazione come accaduto sinora e guardare sempre alle sciagurate trasferte di Noto e Gioia Tauro che fungono da monito e sono l’emblema di partite affrontate sottogamba, senza la necessaria fame di vittorie. Domenica scorsa per buoni tratti di gara si è rivisto il Savoia devastante di inizio torneo. Una squadra in palla che dispone totalmente dell’avversario. E dire che non era neanche il Savoia tipo, quello immaginato da Feola e su cui l’allenatore ha puntato per quasi tutto il girone d’andata. Mancava Tiscione e Meloni, azzoppato, ha dato forfait nella ripresa. Ma la squadra non ha avvertito nessun contraccolpo anzi, abbiamo avuto modo di ammirare gente che, pur tenuta in naftalina per lungo tempo, ha risposto al meglio delle proprie possibilità, che sono tante: Bizzarro e Del Sorbo. Millimetriche le parabole sui calci da fermo e non del fantasista ex Gladiator; un centravanti con i controfiocchi il secondo, già a quota cinque reti nonostante un poco robusto minutaggio. E’ giusto, a nostro avviso, che Feola continui a puntare su di loro (già da qualche partita per Del Sorbo, solo da un paio di turni per Bizzarro), soprattutto perché la squadra gira comunque in maniera armonica, segno che gli innesti sono riusciti senza crisi di rigetto. Nel caso di Bizzarro, è doppiamente giusto soprattutto dopo il pasticciaccio brutto provocato da Tiscione che ha angustiato la società e allarmato la tifoseria, prima di tornare sui propri passi rimettendosi agli ordini di Feola. Nel caso specifico, riteniamo il comportamento di Manca e c. perfettamente in linea con quello di un club ambizioso che non può indulgere in sentimentalismi ( immediata la ricerca di valida alternativa al siciliano), ma se del caso anche riaccogliere il figliuol prodigo che chiede umilmente scusa e torna sui propri passi. Domenica, da campioni d’inverno, i bianchi scendono al Celeste di Messina con un unico obiettivo, la vittoria. Provare a distanziare l’Akragas quanto più possibile prima del big match è prioritario per affrontare con relativa tranquillità la partita con i biancazzurri. Dall’altra parte, una squadra lontanissima parente di quella ammirata lo scorso anno, che non vince da dieci turni e ha raccolto appena quattro punti sui trenta disponibili: uno score che provocato le dimissioni del d.s. La Rosa e l’esonero del tecnico Di Maria sostituito dal vice Panarello. Insomma, i bianchi affronteranno un avversario “disperato” e perciò pericoloso. A Piazzale Gargiulo però, nessuno ha abbassato la guardia tant’è che già nell’immediato dopogara con il Due Torri, Scarpa e c. apparivano concentrati sulla insidiosa trasferta prenatalizia ansiosi di chiudere nel migliore dei modi un girone d’andata superlativo. I precedenti Un solo, spiacevole precedente con i giallorossi messinesi. Risale allo scorso anno ed il Savoia di Guarro rimediò un sonoro quattro a uno, rete della bandiera del capitano torrese, che mise a serio rischio la partecipazione ai play-off poi irrimediabilmente persi a causa di ben quattro sconfitte consecutive accusate dopo il ko del Celeste. L’avversario Ha appena tre anni di vita il Città di Messina. Nasce grazie all’iniziativa di ventisette soci fondatori, tutti rigorosamente messinesi, cui la famiglia Chiofalo, proprietaria del Camaro calcio, mette a disposizione il titolo di Eccellenza. Primo campionato di assestamento con un quinto posto finale che permette l’accesso ai play-off persi con il Real Avola per 2-0. Più fortunato il torneo 2011-2012 che vedrà la squadra del presidente Rossi Nibali seconda dietro il Ragusa ma vincitrice dei play-off nazionali dopo aver battuto il Rende ed il Gladiator di Lazzaro Luce. Il primo anno di serie D regala un prestigioso quarto posto finale con ennesimo accesso alle finali play-off persi a favore del Gelbison per 2-0. MATTEO POTENZIERI