A cura della Redazione
“In questo periodo non ci sono molte motivazioni per la squadra, però quando si affronta la capolista le motivazioni vengono da sole. Come metterli in difficoltà? Stiamo parlando di una squadra molto dotata tecnicamente, con un centrocampo ed un attacco pieno di elementi ottimi. Però hanno una difesa lenta, e noi possiamo metterli in difficoltà pressando alto”. Queste le parole del tecnico oplontino Salvatore Amura alla vigilia della partita contro l’A. C. R. Messina. E’ un Savoia che in queste ultime quattro partite deve inseguire l’obiettivo play-off, giocando proprio contro le squadre di vertice. E’ un Savoia chiamato a lottare fino alla fine. E si inizia così, contro la capolista al Giraud. Subito si fa sentire il Savoia: al 2´ Malafronte tenta con un tiro da fuori area che non inquadra lo specchio. Risponde il Messina in maniera diretta: calcio d’angolo, Bucolo passa a Senna che mette al centro per Chiaria che insacca di testa. Messina in vantaggio. Ma è sempre viva la squadra torrese: al 16´ Savarese mette un cross in mezzo per la testa di Malafronte, che non si rivela pericoloso per il portiere messinese Lagomarsini. Quattro minuti dopo Bucolo taglia la difesa con un lancio per Chiaria che davanti al portiere non sbaglia: 2-0 Messina. Il Savoia non riesce a reagire e gli ospiti colpiscono ancora: minuto 25, Costa mette in mezzo sul calcio d’angolo, Chiaria non marcato segna di testa piazzandola all’incrocio dei pali. Due minuti dopo arriva la reazione d’orgoglio del Savoia. Cross di Pallonetto dalla destra per la testa di Malafronte che fa 1-3. Quando tutto sembrava perduto i padroni di casa la riaprono. Il Savoia sta perdendo ma non ci sta. Continua a giocare, ma si rende poco pericoloso sotto porta. Il Messina quando attacca è molto abile a sfruttare le varie occasioni. E intanto appare uno striscione sulla curva: “Questa società invece di pensare al Savoia gioca a ping pong”, slogan applaudito dal pubblico. Si chiude il primo tempo con un intervento dubbio di braccio di un difensore del Messina su colpo di testa di Guarro nell’area della squadra siciliana. Nel secondo tempo la tensione si abbassa notevolmente fino al 71’ quando l’arbitro, il signor Capraro di Cassino, espelle Pallonetto per doppia ammonizione. Nils Liedholm affermava che si gioca meglio in dieci che in undici e questa partita sembra dargli ragione. La squadra torrese tira fuori tutto l’orgoglio, la grinta e le energie e crea due palle gol con un colpo di testa di Guarro, finito sul palo, e un siluro di Viscido da fuori area, di poco alto sulla traversa. Al 79’, un cross basso di Padulano pesca Vicentin che batte il portiere: 2-3! Rimangono 11 minuti per sperare, per credere nell’impresa. E il Savoia non ha paura, costruisce molto, ma l’arrembaggio finale non porta i risultati sperati: triplice fischio, finisce 2-3. E’ un Savoia che ha lottato, che anche sotto di un uomo ci ha sempre creduto, ma che si è svegliato troppo tardi. Lo spirito è quello giusto, ma devono arrivare anche i risultati. Molto fischiato dal pubblico è stato l’arbitro, colpevole, a dire di tutti, di una direzione di gara pessima. Di questo avviso Sergio Contino, il patron della squadra torrese: “La peggior direzione di gara che io abbia mai visto. Non ne ho mai parlato e non ne parlerò adesso. Però è una cosa vergognosa”. Di diverso avviso Gaetano Catalano, allenatore del Messina: "Non ci sono stati torti arbitrali, non mi sono sembrati così evidenti. Quando è successo a noi, non ho parlato”. E arriva l’analisi della partita da parte di Contino: “Abbiamo preso tre gol a freddo, un capolavoro di Corona. Però sulle palle alte soffriamo. Abbiamo avuto le redini della partita, siamo stati sfortunati. Meritavamo il pareggio”. E si esprime anche sulla situazione dei libri contabili: “Abbiamo fatto il primo accesso ma ci vorranno 10 giorni. Ci sarà qualche problemino che vedremo di sistemare con i soci. Prospettive per l’anno prossimo? Ci stiamo muovendo, abbiamo le idee chiare. E’ difficile trovare sponsor, ma ci stiamo lavorando”. A testa alta l’allenatore del Savoia Salvatore Amura: “Noi sapevamo dall’inizio che si poteva perdere. Io sono contentissimo, abbiamo avuto una reazione da squadra affamata, con carattere. A tutto questo ci aggiungiamo i vari infortuni e i cali fisici di alcuni giocatori. Andare sotto con errori nostri è brutto però possiamo anche recriminare qualcosa in più, un palo, un rigore nettissimo non dato. Abbiamo subito gol su errori nostri che non dovremo ripetere nella trasferta a Cosenza”. Crederci sempre, anche se nelle ultime tre partite ci saranno squadre difficili. Conservare quei due punti di distacco dalla Vibonese che mantengono il Savoia nei play-off. Per sognare insieme ad una città intera che sempre e ovunque sostiene la propria squadra, nella buona e nella cattiva sorte. ANTONIO DE ROSA