A cura della Redazione
“L’Associazione Vesuvio Oplonti Volley comunica ufficialmente, che nella giornata del 13 luglio 2011 ha completato tutte le pratiche per l’iscrizione, per l’anno sportivo 2011-2012, al campionato nazionale di serie B2. Per il secondo anno consecutivo la società del direttore generale Carmine Arpaia porterà in giro per l’Italia il nome di Torre Annunziata, dando continuità ad un progetto serio. Tutta la società è già al lavoro da tempo per preparare al meglio la stagione e fare in modo di regalare un altro anno di grande pallavolo a tutta la città”. Letto così, il comunicato diramato dall’Oplonti Volley appare la logica conseguenza della prosecuzione di un progetto sportivo ambizioso, diventato tale per la prestigiosa categoria conquistata con sorpresa e merito lo scorso anno e conservata con la disputa di un torneo cadetto a dir poco straordinario. Ma il comunicato occulta gli enormi sacrifici ai quali si è sottoposta la dirigenza per ripetere il miracolo della serie B. Un team, quello guidato da Carmine Arpaia, composto da autentici sportivi che hanno eletto il Volley come ragione di vita. Solo trasporto, passione e amore consentiranno nuovamente alla città di essere rappresentata con orgoglio su tutto il territorio nazionale. Quella stessa città che, però, sembra essere distratta da altre faccende anche sportive (fasulli ripescaggi e dintorni) e quasi non s’accorge di chi lavora in punta di piedi e senza clamori per affermare i sani principi dello sport nell’accezione più nobile di questo termine.