A cura della Redazione
“A nuoto nei mari del globo”. E’ la nuova impresa di Salvatore Cimmino. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’occasione conferisce una medaglia al campione di Torre Annunziata, privo dell’arto inferiore destro. La traversata del lago di Tiberiade, da Kefar Nahum a Ein Gev in Israele programmata per il prossimo 7 maggio, lo vedrà nuovamente impegnato in un´impresa non facile, dopo una breve pausa dall’ultimo Giro d’Europa del 2009 e del Giro d’Italia del 2008. “Non smetterò di nuotare fino a quando non ci saranno protesi per tutti i disabili che ne hanno bisogno e che potrebbero vivere meglio”, dichiara il Forrest Gump del nuoto. L’atleta del Circolo Canottieri Aniene di Roma, presieduto da Giovanni Malagò, con l’umiltà che lo contraddistingue, ha ringraziato il Presidente Napolitano, per la sua sensibilità nuovamente dimostrata anche per questa iniziativa che segue quella in occasione del Giro d’Europa. A tal proposito, Cimmino ha dichiarato di essere onorato e che questa onorificenza gli consente di dare “quella giusta carica per continuare nel suo impegno con la massima concentrazione e dedizione, incoraggiato anche dalla volontà di rappresentare la nazione”. Salvatore Cimmino, come è noto, si impegna da tempo per l’aggiornamento del nomenclatore tariffario, strumento che regola la fornitura dei presidi protesici, fermo dal 1992. “Voglio dedicare questa medaglia al Circolo Aniene e alla Fondazione Roma – aggiunge il Cimmino - che, da sempre al mio fianco, sostengono con forza il progetto, rendendo possibile tutto quello che finora ho potuto realizzare” All’inizio dell’anno l’atleta del Circolo capitolino si è recato in Israele dove ha avuto la possibilità di “conoscere numerosissime persone straordinarie che, con grande entusiasmo, della solidarietà fanno quotidianamente la loro bandiera”. “Mi auguro che le acque del Giordano, principali fonti di alimento per il lago - conclude l’atleta – mi diano la forza di proseguire quel cammino iniziato nel 2006 quando, da inesperto, affrontai quel tratto di mare da Capri a Sorrento, consentendomi di battezzare con successo, la mia prima battaglia “per un mondo senza barriere e senza frontiere”. Una speranza che anima anche i suoi inseparabili assistenti e coloro i quali credono nelle sue capacità fisiche. PAOLO BORRELLI