A cura della Redazione
Finalmente si torna a parlare di calcio. Una parola solo sussurrata in questi ultimi mesi, tornata prepotentemente protagonista con la vittoria di domenica scorsa nel derby con il Neapolis. Un Savoia con uno spirito nuovo, da “guerriero”, come ama sottolineare il neo tecnico Mimmo Citarelli (nella foto). Personaggio originale che in pochi giorni è riuscito a restituire quella giusta rabbia agonistica ad una squadra che sembrava, ormai, navigare verso una retrocessione annunciata. E, invece, le schede sulla mentalità vincente consegnate dal tecnico ad alcuni atleti, con frasi ad effetto, hanno suscitato tanta curiosità, ma sembrano, allo stesso tempo, aver colto nel segno. Così come gli “squilli” telefonici ai calciatori, nel bel mezzo della notte, i giorni precedenti la gara con il Neapolis; chiamate, si è poi accertato, inviate dallo stesso Citarelli che ha giustificato la sua idea ai calciatori “attoniti”, affermando che le telefonate erano dovute alla circostanza che se l’allenatore non riusciva a prendere sonno pensando alla gara, e allora perché i giocatori non avrebbero dovuto vivere le stesse sensazioni, passando la notte in bianco, concentrati sulla gara della domenica? Comportamenti originalissimi, strani ma improntati ad una formazione mentale in grado di ottenere la massima concentrazione tesa all’obiettivo immediato. E, come per miracolo, calciatori come Armonia, De Rosa, Buono (fino all’uscita per infortunio) e Guarro hanno ritrovato smalto, trascinando i compagni. Certo, ci sarà da lavorare ancora molto, come sottolineato dallo stesso Citarelli, specialmente sugli under, sia sotto l’aspetto tattico che comportamentale (vedi l’ingenua ed evitabilissima espulsione di Vicedomini), ma è sotto gli occhi di tutti che il punto di partenza c’è anche se è giunto al punto d’arrivo il mercato. Il tanto atteso attaccante che in questi mesi il presidente Angellotti ed il diesse Caldarelli hanno quotidianamente annunciato, non arriverà. Lo stesso Caldarelli lo ha ammesso: «Il nostro mercato è chiuso, non siamo nelle possibilità di effettuare altri innesti». Come dire questo è il materiale, continuate così. Ma Citarelli non ne ha fatto un dramma. «Lavoro con gli atleti che la società mi ha messo a disposizione. Una punta sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma va bene lo stesso». Il “miracolo” salvezza è partito. La squadra, adesso, è attesa da un altro scontro, proibitivo, sulla carta. Il Vico Equense, a leggere la classifica, è tra le migliori squadre del torneo. Ma la ritrovata verve del Savoia fa ben sperare. Crisi societaria. La vittoria ritrovata dopo tre mesi non può e, necessariamente, non deve far passare in secondo piano la situazione societaria. La querelle sul nuovo assetto tiene banco. L’addio di Salvatore Maddaluno, con tanto di porta “sbattuta”, potrebbe essere solo un saluto momentaneo, con l’imprenditore napoletano pronto a rientrare nel caso in cui Giannatiempo dovesse “riprendersi” il Savoia per il mancato pagamento di quanto dovuto dall’attuale società. Dal canto suo Angellotti va avanti con Amodio. Fondamentale potrebbe risultare la causa in corso al tribunale di Torre Annunziata. La seconda udienza sembra essere stata favorevole a Giannatiempo in quanto l’oggetto del dirimere, “false comunicazione sociali e bilancio non corrispondente”, a sentire le persone chiamate a testimoniare, sembra essersi sgonfiato. L’esposizione debitoria nei confronti dell’Ufficio delle Entrate era a conoscenza di tutti, pertanto Angellotti non avrebbe potuto ignorarla al momento del passaggio delle quote. Alla prossima udienza staremo a vedere. RODOLFO NASTRO