A cura della Redazione
Da società debole deriva squadra debole. L´assioma è chiaro e il cammino del Savoia lo conferma in pieno. Il processo di crisi societaria va di pari passo con quello della crisi di risultati. A novembre lo staff tecnico chiedeva rinforzi in organico che il presidente Angellotti prometteva, salvo poi puntualmente rinviare. Ai primi risultati alterni seguì l´arrivo degli imprenditori “fantasma”, ovvero i presunti salvatori della patria dalle apparizioni a dir poco fugaci (vedi il duo Cirillo-Giordano). Con il mancato arrivo di investimenti concreti e con la dichiarazione ufficiale di Angellotti circa la ormai certa possibilità del fallimento, gran parte dei calciatori decide di cambiare aria. A partire da dicembre la squadra affidata al tecnico Agovino è ormai composta esclusivamente dai ragazzi della juniores. E così il Savoia crolla: un punto in sei partite, tre gol fatti, tredici subiti. La classifica si fa ormai a dir poco preoccupante. I bianchi sono terzultimi e l´ultimo doppio confronto con i fanalini di coda Castiglione e Vittoria ha confermato che la salvezza resta un obiettivo difficile. Il presente registra l´arrivo dei tanto attesi rinforzi in organico. De Rosa, Buono, Guarro, Armonia, Zaro e Inserra sono calciatori di sicura qualità ed esperienza, ma evidentemente non ancora al top della forma. La strategia di Angellotti, nel frattempo, prevede la consegna dell´istanza fallimentare in tribunale. Parallelamente il presidente spera che la squadra ricominci a vincere per ottenere la salvezza sul campo. Il temporeggiare ormai prolungato dello stesso Angellotti riguardo alla consegna dell´istanza fallimentare al tribunale comincia però a creare dubbi e malumori. Corre voce che grazie alle piccole sponsorizzazioni raccolte dagli imprenditori locali e alle possibili trattative societarie tenute ancora all´oscuro, il presidente cambi rotta e tenti una via alternativa al fallimento. Ciò va dritto contro le volontà della tifoseria che ha espressamente chiesto che al più presto tutta la documentazione relativa alla scellerata gestione degli ultimi anni finisca in mano ai magistrati. E in effetti tale soluzione sembra quanto meno la più trasparente. La speranza è quindi che Angellotti rispetti al più presto la parola data evitando altre contestazioni che pure gli sono tuttora rivolte da parte della tifoseria torrese. ROBERTO SCOGNAMIGLIO