A cura della Redazione

Primo confronto tra i tre candidati a sindaco di Torre Annunziata. Presso la chies di Santo Alfonso Maria de' Liguori, nello spazio attrezzato per il teatro all’aperto, Ciro Alfieri, Vincenzo Ascione e Pierpaolo Telese hanno risposto alle domande poste da Vincenzo De Simone, avvocato ed ex assessore comunale. L’iniziativa è stata promossa dal presidente dell’Azione Cattolica Mimmo Veneziano e si inquadra in un progetto di formazione politica realizzato per i giovani.

La prima domanda ha riguardato le motivazioni che avevano spinto i candidati a scendere in campo.

«Ho accettato l’invito rivoltomi dai partiti della coalizione - ha detto Alfieri - con immenso piacere. La città ha bisogno di riscatto e di una prospettiva di sviluppo».

Per Ascione, la cui candidatura è scaturita dalle primarie di coalizione, «è il risultato di oltre 30 anni di impegno sociale, civico e politico. Ma soprattutto è l’amore e la passione per il proprio territorio».

Anche per Telese la candidatura «è stata un atto di amore nei confronti della città e della politica, oltre che lo strumento per cambiare le cose. Una città che non sogna più a causa della crisi dei partiti».

La seconda domanda rivolta ai candidati ha fatto leva sulla loro conoscenza del territorio (tutti e tre sono ex assessori comunali) e quali le iniziative da intraprendere per favorire lo sviluppo della città.

«La crisi iniziata nel 2008 - ha detto Ascione - ha portato al fallimento di quegli strumenti (contratto d’area, accordo di programma, ndr) che erano stati individuati per favorire lo sviluppo dell’area ed ha colpito duramente anche la stessa cantieristica nautica, insediatasi nell’area industriale agli inizi degli anni 2000. Per il futuro - continua Ascione - bisognerà concentraci sulle nostre risorse naturali: mare, scavi archeologici, posizione geografica della città. Utilizzare bene i fondi del Grande Progetto Pompei e riqualificare il nostro lungomare che va fino a Castellammare».

Per Telese «si è smarrita la vocazione tradizionale della città, l'arte bianca prima e l'industrializzazione poi. Non abbiamo declinato uno sviluppo turistico né abbiamo mantenuto la nostra tradizione. Il progetto della nautica da diporto è fallito. Per il futuro bisogna creare una rete sociale che metta insieme gli addetti del settore, le istituzione e la cittadinanza. E utilizzare i fondi europei per creare lavoro e sviluppo».

«Paradossalmente - ha affermato Alfieri - la crisi industriale può darci una mano. Gli imprenditori che hanno investito sul nostro territorio non hanno portato né benessere né occupazione. Dobbiamo ripartire dalle nostre risorse naturali (mare, scavi) ed incrementare e potenziare il settore del terziario, l’artigianato, le strutture ricettive».

Sul quartiere Torre Centrale i tre candidati hanno espresso le loro idee. Per Telese bisognerà «ricostruire l’identità cittadina di Torre Centrale ed incrementare le strutture di socialità. L’ex scuola di Mons. Orlando dovrà diventare un centro sociale pubblico-privato. Per quanto riguarda l’ex fabbrica Italtubi-Vega si dovrà nominare una commissione scientifica per accertare se in quell’area c’è ancora la presenza di amianto». 

«Ho svolto per sei anni la carica di assessore alle Politiche sociali - ha detto Alfieri - istituendo all’interno del quartiere Penniniello un centro sociale. Ora, con rammarico, denuncio la chiusura di questo centro. Per riguarda la riqualificazione dell’ex scuola Mons. Orlando, si è solo perso tempo e risorse, con progetti che cambiavano di volta in volta».

Per Ascione bisognerà creare un ampio parcheggio all’interno della stazione ferroviaria di Torre Centrale, riqualificare il mercato ortofrutticolo di via Roma, trasformare l’ex scuola Mons. Orlando in tanti incubatori di idee dove i giovani possono iniziare un’attività economica. «Per quanto riguarda il Penniniello  - ha concluso Ascione - stanno proseguendo i lavori di riqualificazione del quartiere, ed al più presto inizieranno quelli di bonifica e ricostruzione nell’ex area Tecnotubi- Vega». 

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