A cura della Redazione

Martedì scorso, nella sede di corso Vittorio Emanuele, si è svolto il direttivo del Partito Democratico che ha di fatto sancito l’ingresso di due nuovi consiglieri comunali: Enzo Ascione e Francesco Donadio. Salgono ad otto, quindi, i rappresentanti del Pd nell'Assise cittadina, ai quali va aggiunto il sindaco Giosuè Starita. Da ricordare che alle ultime elezioni comunale del 2012 i Democratici elessero tre consiglieri comunali, poi scesi a due con la defezione di Aldo Ruggiero che aderì, successivamente, ad un’altra formazione politica.

Con l’elezione di Matteo Renzi a segretario nazionale del Pd, il partito ha acquistato nuova linfa. I consiglieri Enzo Sica, prima, Antonio Gagliardi, Luigi Cirillo, Massimo Papa e il sindaco Starita, dopo, hanno rinfoltito le fila del gruppo consiliare, di cui facevano già parte Luigi Amendola, Pietro Lucibelli (che ha sostituito Sica dopo le sue dimissioni) e Lello Ricciardi, facendo assumere al partito il ruolo guida della coalizione.

«Il nostro è un ritorno al Partito Democratico - hanno detto all’unisono Ascione e Donadio - e siamo contenti di incontrare di nuovo tanti amici e compagni che avevamo lasciato lungo il nostro percorso politico. L’obiettivo che ci prefiggiamo - hanno concluso - è quello di fornire un fattivo contributo alla crescita del partito e far sì che l’azione amministrativa sia ancor più incisiva per la risoluzione delle tante problematiche che investono la città».

La riunione è stata presieduta dal segretario cittadino Ciro Passeggia, che ha letto un’ampia relazione introduttiva prima degli interventi dei nuovi consiglieri, dal capogruppo Lello Ricciardi e dal sindaco Starita.

 

IL DOCUMENTO DEL SEGRETARIO CITTADINO PD CIRO PASSEGGIA

Il Coordinamento cittadino del Circolo Pd “Raffaele Di Sarno” di Torre Annunziata - riunito in data odierna per discutere della richiesta di adesione al partito dei consiglieri comunali Vincenzo Ascione e Francesco Donadio, giusta rispettiva istanza consegnata al Segretario del Circolo – approva, su proposta del Segretario Ciro Passeggia, il seguente documento:

 

La nuova fase politica ed amministrativa aperta nel luglio 2014 sulla base dell’avvenuta adesione al PD da parte del Sindaco Starita sta suscitando, innanzitutto sul piano istituzionale, crescente interesse ed attenzione verso il nostro partito.

Ciò avviene nonostante il trend elettorale emerso in occasione delle elezioni europee abbia subito un significativo e preoccupante arresto con una vistosa contrazione dell’espansione realizzata: questo dato impone una riflessione accurata e una pluralità di misure consequenziali.

Il Pd esprime una forte preoccupazione per la scarsa partecipazione del corpo elettorale alla consultazione ultima; si è prodotta, in qualche modo, una “sofferenza” democratica che va a rendere più complessa una situazione che già sul piano economico e sociale permane grave in ragione degli effetti generati dalla crisi finanziaria e produttiva globale che nel Mezzogiorno ed in Campania ha avuto un impatto devastante.

Nel Paese il governo Renzi sta lavorando ad una inversione di tendenza che, nel Nord, comincia ad offrire segnali incoraggianti e di speranza.

Nel Sud la situazione è meno dinamica anche perché le scelte sbagliate della Regione guidata da Caldoro hanno concorso a rendere più complessa e difficile la fase della ripresa.

A ciò si aggiungano la pericolosità e la virulenza dei fenomeni criminali tuttora attivi nonché i devastanti processi di finanziarizzazione della camorra.

Ma bisogna reagire con forza e determinazione.

La vittoria di De Luca e la fase innescata dal Sindaco ad aprile 2014 (quando, con serietà e coraggio ha riconosciuto errori, limiti ed insufficienze) suscita legittime speranze di cambiamento.

E’ bene ricordare che il Sindaco quando ha chiesto di aderire al Pd, ha indicato come indispensabile una “nuova fase” amministrativa, un “nuovo inizio” che per essere avvertito deve avere la capacità di tradurre le volontà politiche in azioni amministrative; Starita ha chiesto di trasferire nell’azione amministrativa quella stessa coerenza, quello stesso rigore e quella stessa autorevolezza che ha contraddistinto il lavoro dell’attuale gruppo dirigente del Pd.

Il Pd ha subito individuato le tre priorità sulle quali puntare e sulle quali aveva costruito il proprio progetto programmatico nel 2012:

  1. risorsa mare attraverso una serie di interventi:
  •  con i fondi europei per il dragaggio del porto, la bonifica della Salera ed il completamento della bretella;
  •  con i fondi Jessica per i portici, l’area ex Ecoittica e la darsena;
  •  con fondi privati per il Santa Lucia;
  •  con fondi della Provincia per Villa Parnaso
  1. risorsa archeologica attraverso:
  •  la mostra sui ritrovamenti archeologici;
  •  l’acquisizione dell’edificio vanvitelliano per realizzare il polo museale.
  1. lotta alla criminalità attraverso la storica liberazione di Palazzo Fienga e l’acquisizione al patrimonio pubblico di alcune strutture confiscate.
  2. Incisivo deve essere il lavoro del partito e quello amministrativo sul tema dell’ambiente, Green Economy, e l’utilizzo di fonti energetiche alternative.

Dette scelte che sono insieme politiche ed amministrative hanno un valore enorme e costituiscono un rilevante contributo alla costruzione di un impianto di proposte il cui effetto deve dispiegarsi non solo sul piano contingente ma anche ai fini della costruzione della coalizione futura.

Ciò, tuttavia, non basta; è assolutamente vitale, per la città, che vengano ribaditi i principi che sono stati e saranno indispensabili per sciogliere alcuni nodi politici, in coerenza con quanto già approvato, alla presenza del segretario provinciale, in occasione dell’adesione al Pd del Sindaco Starita:

  1. è indispensabile, anche con la verifica programmatica di settembre, dare luogo ad una coalizione più coesa, fortemente ancorata ai valori, alle scelte ed ai comportamenti amministrativi del centrosinistra. Nella nostra città tali presupposti risultano incompatibili con forze politiche e singole personalità che fanno capo a schieramenti avversi e che né a livello regionale né a livello nazionale hanno realizzato accordi di governo con il Pd. Analogo giudizio – come più volte ribadito – riguarda l’impossibilità di definire accordi, intese, alleanze con Centro Democratico. Tale scelta non è revocabile né in nessun modo negoziabile. Allo stesso modo, altre forze, che fanno dell’oscillazione permanente la loro caratteristica peculiare, non presentano quegli elementi di affidabilità e rigore che la fase richiede;
  2. la risorsa mare e le risorse culturali (a partire dal giacimento archeologico e dalle tradizioni religiose) costituiscono i pilastri su cui fondare la rinascita. Ambiente, infrastrutture, rigenerazione urbana, rilancio delle attività manifatturiere compatibili con questo impianto, terziario pubblico, privato e dell’intermediazione costituiscono gli altri punti delle azioni amministrative da realizzare. Per il Pd, inoltre, è prioritaria la riforma del welfare regionale e municipale: vanno demoliti gli aspetti perversi di un sistema funzionale alla raccolta di voti, messo su con sagacia e favorito da eccessi di subalternità delle strutture burocratiche di riferimento, va rilanciata una iniziativa tesa a rendere efficienti i servizi sanitari sul territorio e nella stessa struttura ospedaliera;
  3. la giunta attuale è stato un enorme passo in avanti. E’ una Giunta capace di tenere insieme esperienza, rinnovamento, competenza, diversità di genere, autorevolezza morale. A settembre discuteremo di come rafforzare e rinnovare questo impegno. Allo stesso modo occorre dare maggiori certezze procedurali nella individuazione delle dimensioni apicali, stabilendo un equilibrio tra energie interne ed approvvigionamento esterno, sconfiggendo i tentativi di dare luogo a nuove subalternità non conformi ai principi di terzietà dell’azione amministrativa.

Per raggiungere tutti questi obiettivi è necessario un partito unito, aperto coinvolgente, che non rinuncia mai alla ricerca del consenso di tutti, che ascolta dentro e fuori, che rifiuta la logica del consenso purchessia, che fa della discussione plurale un valore che non involve mai in un meccanismo di bilancini correntizi che sacrificano competenze e autorevolezza per logiche mercantili.

Il più feroce avversario del rinnovamento che il nostro segretario e premier sta portando avanti è proprio questo: le vecchie pratiche del correntismo che purtroppo in Campania, ma non solo in Campania, stanno gettando ombre su alcuni candidati ed eletti del Pd, su candidati in liste apparentate con il Pd.

Il partito – ha detto Renzi – deve sapere percepire quello che non va prima della magistratura ed intervenire.

Un partito più forte e più unito potrà meglio affrontare anche il tema della tenuta e del rigore morale in una città difficile come Torre Annunziata.

Un partito più unito ed in grado di realizzare alleanze sociali con quei ceti e quelle fasce che hanno interesse a creare condizioni di maggiore ricchezza attraverso investimenti di natura produttiva, nella riqualificazione urbana, nei servizi.

Sulla base di queste vincolanti considerazioni il Coordinamento cittadino del Pd approva la richiesta di adesione al Pd degli amici e compagni Vincenzo Ascione e Francesco Donadio.

Alla ripresa post-estiva il Segretario è impegnato a proporre assetti organizzativi più plurali in modo da tenere conto delle adesioni al Pd maturate in queste ultime settimane.