A cura della Redazione
A spoglio ultimato, Pompei “acchiappa” una poltrona nella città metropolitana di Napoli (istituzione nuova di zecca). Una bella soddisfazione per la sua popolazione: il suo sindaco, Nando Uliano, è stato scrutinato (al sesto posto, con milleottocento preferenze) tra i sette consiglieri eletti sotto la bandiera del Partito Democratico. Se poi si apprende, come lo stesso Uliano ha spiegato in una sua dichiarazione alla stampa, che la sua affermazione rappresenta una “rivolta” contro i “baroni” del Partito presenti nel consiglio regionale della Campania, la sua vittoria in termini di soddisfazione vale almeno dieci volte tanto. Per la città metropolitana lo spoglio terminato vede il pareggio (in termini di seggi, perché il Pd risulta il primo partito in termini di voti) delle due più grandi formazioni politiche della provincia (Partito Democratico e Forza Italia). Entrambe eleggono sette loro rappresentanti: Domenico Tuccillo, Luca Mascolo, Agostino Pentoriero, Salvatore Madonna, Antonio Borriello, Nando Uliano, Ciro Sarno, per il Pd; Antonio Pentangelo (presidente della Provincia di Napoli uscente), Francesco Pinto, Giuseppe Capone, Stanislao Lanzotti, Francesco Iovino, Gabriele Mundo, Mimmo Marrazzo, per FI. Il terzo incomodo è la lista “Lavoro, sviluppo e ambiente“ del sindaco "sospeso" di Napoli Luigi de Magistris. Cinque gli eletti: David Lebro, Gaetano Troncone, Elpidio Capasso, Elena Coccia, Carmine Attanasio. Quattro seggi vanno al Nuovo Centro Destra-Udc di Alfano e Casini: Raffaele Lettieri, Paolo Avitabile, Marco Mansueto e Mimmo Palmieri. Infine, un seggio a Fratelli d´Italia con Vincenzo Moretto. Altissima l´affluenza alle urne: ha votato più del 90 per cento degli aventi diritto, tutti “grandi elettori”. E´ terminato alle 11,30 lo spoglio iniziato questa mattina alle 8 per l´elezione del consiglio della Città Metropolitana di Napoli, l´Ente che sostituisce la Provincia. Ultima fase è rappresentata dalle operazioni di ricontrollo e verifica. I seggi sono 24 per 1.527 elettori, suddivisi tra i 92 comuni della provincia che il 12 ottobre hanno preso parte al voto. L´affluenza si è attestata intorno al 90,7 per cento. La massiccia partecipazione al voto si spiega con il fatto che la platea dei votanti è formata da “addetti al settore” e non da semplici cittadini. Hanno votato i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i comuni della provincia, esclusi quelli commissariati. Considerazioni che mettono ancora in più grande risalto l’elezione della fascia tricolore di Pompei su uno scranno più autorevole. Postazione che sicuramente aumenterà il prestigio e il peso del sindaco della famosa città turistica vesuviana, che non mancherà d’impegnarsi per il suo territorio, innanzitutto per il rispetto della sua autonomia ma anche per le prerogative, battaglia già avviata con la sua contestazione dell’arroganza dell’esecutivo regionale sulla deliberazione (in conferenza dei servizi) della seconda foce del Sarno. In ogni modo, l’elezione di Uliano incontrerà sicuramente la soddisfazione di tutto il ceto politico pompeiano (maggioranza e opposizione). Il “miracolo” dell’elezione del primo cittadino mariano è stato possibile grazie alla costituzione dell’asse politico che ha visto protagonisti i due leader dei poli archeologici più importanti della Regione Campania (probabilmente anche d’Italia): Pompei e Pozzuoli. Il loro accordo, definito “il patto del lago D’Averno”, è stato annunciato “con orgoglio” dal sindaco Uliano «perché nasce al di là di ogni tatticismo e per ostacolare piani di potere nati in Regione Campania con il fine di lasciarlo nelle mani dei soliti notii - ha dichiarato Uliano -. Noi, vale a dire Vincenzo Figliolia ed io, puntiamo su un Partito dei sindaci in cui a valere devono essere le popolazioni dei territori e non le burocrazie». Una città metropolitana della gente, contro l’istituzione di una nuova stanza dei bottoni, nasce nell’aspirazione di traguardi configurati in un accordo politico che al primo appuntamento si è dimostrato vincente. Ora dovrà partorire iniziative positive per i territori. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2