A cura della Redazione
Gli incontri tra i partiti dell’ex maggioranza susseguitisi nelle ultime settimane hanno portato alla firma di un documento politico che traccia gli indirizzi della nuova coalizione (in realtà la stessa di prima) per il prosieguo della consiliatura. Il documento, sottoscritto da quasi tutti i partiti dell’ex maggioranza, dovrebbe essere stato consegnato al sindaco Giosuè Starita (al momento di andare in stampa non si ha la certezza) che dovrà farne poi oggetto di riflessione. «C’è la necessità di intraprendere un nuovo percorso – si legge nel documento – che possa restituire il governo della città alla politica, intesa come filtro fondamentale e costituzionale della volontà sovrana del popolo». Su questo punto c’è poco da eccepire. I governi dei tecnici generalmente non hanno mai vita lunga; essi evidenziano la crisi del sistema partitico e, più in generale, della rappresentanza politica in seno alle Istituzioni. Ma, prima o poi, il tutto deve rientrare nei giusti ranghi. La politica deve riprendere il suo ruolo e rispondere, nel bene e nel male, delle azioni dei suoi rappresentanti. Il documento prosegue con una serie di buone intenzioni. «Questa coalizione si caratterizzerà, in particolare, su alcuni punti fondanti ed imprenscindibili, come il garantire pari dignità a tutte le forze politiche che hanno sottoscritto il nuovo patto, attraverso un confronto leale e propositivo da applicare a tutte le scelte politiche ed amministrative, garantendo ad esse visibilità e responsabilità amministrative». E passiamo agli indirizzi tracciati nel documento. Innanzitutto si dovrà partire dalla maggioranza premiata alle elezioni; viene ribadito, inoltre, il totale e incondizionato sostegno al primo cittadino; viene lasciata la possibilità di ampliare l’attuale maggioranza, ma mai a discapito dei partiti che ne fanno parte; si sottolinea la centralità delle forze politiche che compongono la coalizione e la loro autonomia nelle scelte degli uomini che dovranno far parte del futuro esecutivo. Quest’ultimo punto appare molto chiaro: non ci dovranno essere ostacoli alla proposizione di ex assessori nella formazione della nuova giunta. Un segnale rivolto soprattutto al primo cittadino, che in più di un’occasione ha manifestato questa sua volontà. Ma cosa ne penserà il sindaco di questo accordo tra le forze politiche della sua maggioranza? A pagina tre troverete una lunga intervista al sindaco, che solleva una serie di interrogativi sul documento politico, di cui anche se informalmente, ne avrebbe avuto una copia. Qualcuno sussurra che i partiti “hanno fatto i conti senza l’oste”, perché Starita non avvalorerebbe mai un esecutivo con ex assessori, come del resto ha più volte egli stesso ripetuto. Ma ci sarebbero altri due motivi: primo perché si interromperebbe di colpo il suo percorso verso il Partito democratico; secondo, perché smentirebbe se stesso per aver sempre parlato di una nuova fase politico-amministrativa. E allora? Il sindaco che finora ha continuato a mantenersi fuori dalla mischia, ha consolidato, nel contempo, i rapporti con una parte della sua maggioranza (vedi una cena tenutasi qualche giorno fa con i consiglieri Roviello e Ruggiero - MpC -, Di Donna - Nuovo Psi - e De Stefano - TdV -, in cui si è stretto un patto federativo tra le tre forze politiche). Userà quest’arma per creare delle crepe in seno alle “corazzate” Centro Democratico e UdC (in tutto otto consiglieri comunali) e ridurre così il loro peso all’interno della maggioranza? Sembrerebbe proprio così, visto che due capigruppo, Domenico Ossame (UdC) e Massimo Papa (Insieme), non hanno firmato ancora il documento. (dal settimanale TorreSette del 7 febbraio 2014)