A cura della Redazione
«Il sindaco Starita, se è nella condizione, nomini subito la nuova giunta o, come sarebbe più utile per la città, prenda atto che non ci sono più le condizioni per tenere in vita l´esperienza politica uscita vincente dalle ultime consultazioni e tornare alle urne». Il Partito Democratico di Torre Annunziata, in una nota a firma dei consiglieri comunali Lello Ricciardi e Luigi Ammendola, esplicita quella che è la sua posizione circa la crisi politica che sta interessando l´Amministrazione oplontina, culminata con l´azzeramento dell´esecutivo da parte del primo cittadino a seguito della continue frizioni in maggioranza. Il documento del Pd sottolinea, inoltre, come ci sia «profonda preoccupazione per la grave situazione dell’ordine pubblico, resa ancora più acuta dall’ultimo omicidio avvenuto in città qualche settimana fa». Ma a tenere banco, sono anche le difficoltà legate alla crisi economica e alla mancanza di lavoro, in una città come Torre Annunziata in cui la disoccupazione, in particolare quella giovanile, tocca percentuali elevatissime. «Le annunciate iniziative della Regione a sostegno delle imprese (lo stanziamento di circa 12 milioni di euro, ndr) che intendono investire nella nostra area restano un miraggio; così come resta un miraggio per i giovani la prospettiva di trovare un lavoro dignitoso e produttivo. Le questioni sollevate dal Pd – sul piano della iniziativa politica e delle attività istituzionali (dal Consiglio Comunale al Parlamento Europeo) – in riferimento alla situazione dell´Ospedale di Boscotrecase, dello Spolettificio, del Porto e della spiaggia della “Salera”, dell´ambiente e della pulizia della città, della rigenerazione urbana e dei processi di implementazione di nuove tecnologie (le belle proposte dei Giovani Democratici) vengono costantemente eluse o trattate con superficialità e inconcludenza - chiosano i democratici. In questo orizzonte di particolare gravità, la vecchia maggioranza che ha vinto le elezioni continua ad essere impegnata in un regolamento di conti nel quale non trovano posto né un giudizio politico sulla fase che abbiamo alle spalle, né tantomeno una valutazione definitiva sulle energie impegnate nel lavoro amministrativo, sulle pratiche di governo utilizzate, sulle scelte compiute e da compiere: niente di tutto questo!». Insomma, un j´accuse specifico indirizzato alla classe dirigente che dal maggio 2012 regge le sorti politiche ed amministrative della città. Un´Amministrazione sulla quale pende come una scure il giudizio della Commissione d´Accesso, insediatasi a Palazzo Criscuolo per accertare eventuali condizionamenti di natura criminale nell´attività di governo. «L´auspicio è che si concludano rapidamente le procedure attivate dall´organismo nominato dal Prefetto», conclude la nota.