A cura della Redazione
Una vera e propria farsa la vicenda politica di questi giorni a Torre Annunziata. Dieci giorni fa si sono dimessi quattro assessori della giunta Starita (due del Pd, uno dell’ApI ed uno di Noi Sud). Chiedevano l’azzeramento dell’esecutivo ed un rinnovo dei suoi componenti, oltre ad una più equa distribuzione delle deleghe. Il sindaco prendeva tempo non condividendo il metodo adottato dagli assessori dimissionari. A distanza di 10 giorni, la “grande” decisione. Lunedì Starita rifirmerà i decreti di nomina ad Alfieri, Cacace, Colletto e Cuomo e tutto ritornerà come prima, come se niente fosse accaduto. Per rendere la decisione più coerente, si dirà che il sindaco ha rigettato le dimissioni. Se così fosse, l’avrebbe fatto con un po’ di ritardo, visto che sono trascorsi dieci giorni dalla quella data (venerdì 21 maggio). Crediamo, invece, che si sia trovato un compromesso all’italiana, in vista, semmai, di un vero azzeramento che potrebbe aversi dopo l’interpartitico della prossima settimana, a cui parteciperà anche il sindaco Starita. Tuttavia sarebbe interessante sapere il motivo che ha spinto i quattro assessori a fare marcia indietro, perché di vera marcia indietro si è trattata! Chi ha perso, ancora una volta, invece è la credibilità della politica torrese. Un tempo, si diceva che Torre Annunziata era un laboratorio politico dove venivano sperimentati nuovi accordi ed alleanze. Ora, prendendo a riferimento le ultime due consiliature, non si può non parlare che di laboratorio… psichiatrico. LA REDAZIONE