A cura della Redazione
«Sosterremo fino in fondo il sindaco Giosuè Starita». All´indomani delle clamorose dimissioni di quattro assessori della giunta comunale, il segretario cittadino del Partito Democratico, Francesco Saverio Porcelli (foto), nel corso dell´incontro con la stampa di questa mattina, conferma l´appoggio del Pd al primo cittadino. «Ieri c´è stata la riunione del coordinamento del Pd - afferma Porcelli - alla quale ha preso parte anche il primo cittadino. Un incontro già programmato ed indipendente dalle ultime vicende. In quell´occasione abbiamo ribadito con forza la nostra linea politica. Ovvero, ritorno al centrosinistra puro, rilancio dell´attività amministrativa, condivisione di un programma di fine consiliatura, rafforzamento del ruolo della coalizione di centrosinistra». Porcelli ha parlato, inoltre, di azzeramento della giunta: «Siamo convinti che questo sia utile per raggiungere una maggiore stabilità della coalizione, nell´ottica di addivenire ad un progetto serio di rilancio della stessa e della città. Anche sotto questo punto di vista, daremo il massimo sostegno al sindaco, che gode della fiducia incondizionata del partito di cui, non lo dimentichiamo, fa parte». Va, poi, giù duro contro i cinque dissidenti che si sono autosospesi dagli incarichi di partito ed hanno aderito, in Consiglio comunale, al gruppo misto, e stigmatizza le conseguenti dimissioni dei due assessori di riferimento di quel gruppo, Michele Cuomo e Francesco Colletto: «E´ stata una scelta - sottolinea il segretario del Pd - che non comprendo, non argomentata nel merito, in quanto i cinque consiglieri non hanno partecipato agli ultimi incontri del partito, sottraendosi al confronto. E´ il punto di approdo di un graduale distacco dalla linea adottata dal partito. Un atto irresponsabile che, effettivamente, ha aperto la crisi nell´esecutivo. Si tratta di atteggiamenti immotivati ed irrazionali. Mentre cerchiamo di sforzarci per ripristinare le regole ed agire nella massima chiarezza e trasparenza, dall´altro lato, attravreso alleanze di tipo personale e trasversali, si cerca di distruggere quanto fatto di buono sino ad ora. Non capisco, inoltre, la necessità di creare maggioranze ambigue. Il centrosinistra vanta una struttura solida, con ben 21 consiglieri comunali (che comprendono anche i cinque dissidenti del Pd, ndr). La volontà degli elettori deve essere rispettata». E poi: «L´atto delle dimissioni può significare due cose: o è frutto di intrecci personali o c´è la consapevolezza di portare avanti un altro progetto politico. Potrei capire le motivazioni di un partito di centrodestra come Noi Sud, o dell´ApI, che in questi anni ha affrontato varie trasformazioni. Ma non quelle di esponenti dello stesso Pd. Fatto sta che, in questo modo, hanno messo ancora più in difficoltà il primo cittadino». Sulle voci di una possibile regìa di Starita dietro alle dimissioni, Porcelli è altrettanto fermo nella sua posizione: «Escludo categoricamente che vi sia stato il consenso di Starita, o che abbia ispirato tale decisione. Le dimissioni, il sindaco, le ha subite. Costituiscono una sorta di ricatto, di pretestuose armi improprie di pressione in un momento delicato per la città. A questo punto credo che debba essere proprio il primo cittadino ad adottare un´inziativa concreta, decisa, volta a dar vita ad una seria prospettiva. La situazione che si è venuta a creare non è colpa del Pd. Anzi, noi stiamo facendo di tutto per restituire forza e vigore al centrosinistra in crisi». Sul futuro imminente, Porcelli annuncia un interpartitico la prossima settimana, nel quale prenderà corpo la strategia del centrosinistra. «Faremo tutti gli sforzi necessari per evitare lo scioglimento del Consiglio comunale - ha sottolineato -. Un´ipotesi deleteria per la città. In primis, perché non dobbiamo ripetere l´esperienza capitata con l´allora sindaco Luigi Monaco, e soprattutto perché, come classe dirigente, non possiamo lasciare la città priva di guida in un periodo di drammatiche criticità che la comunità vive quotidianamente, in special modo quelle afferenti al lavoro e all´occupazione». E sulle dimissioni dei quattro assessori, prende posizione anche l’Italia dei Valori attraverso il suo esponente in giunta Antonio Gagliardi. «In un primo momento ho pensato che le dimissioni dei quattro assessori fossero state consegnate nelle mani del sindaco - ha dichiarato -, e quindi non irrevocabili. Così, invece, si apre una crisi e si compie un salto nel buio in una fase in cui la città è subissata di gravissimi problemi. L´azzeramento della giunta - prosegue - non deve essere lo strumento attraverso il quale raggiungere un obiettivo, bensì il punto terminale di un accordo politico-programmatico. Si inizia una discussione, si trovano dei punti di convergenza e poi si rinnova la giunta. Questo gesto, invece, lascia la città con un governo dimezzato. Il metodo adottato mi sembra alquanto irresponsabile».