A cura della Redazione
Una seduta di consiglio comunale alquanto burrascosa quella di ieri sera. L’aula consiliare era presieduta già dal primo pomeriggio dalle forze dell’ordine, allertate dalla protesta degli operai espulsi dal ciclo produttivo di Metalfer, Metecno, Officine Torresi, Aquila Prefabbricati e Comes. Ma non solo. Era presente anche una rappresentanza dei giovani che avevano manifestato qualche settimana fa per le strade di Torre, con in bella mostra lo striscione “C’era una volta Torre Annunziata…. La rivogliamo”. Ma anche la politica c’ha messo il suo. Poche ore prima, cinque consiglieri comunali del Partito Democratico si erano sospesi dalle loro funzioni ed avevano creato un gruppo indipendente, presieduto dal consigliere Francesco Donadio. Contromossa dei consiglieri del Pd, che nominavano quale loro portavoce l´ex presidente del consiglio Ciro Portoghese. Ma facciamo un passo indietro. Alle ore 15,00 i rappresentanti sindacali Cgil, Cisl e Uil e le Rsu delle Officine Torresi si incontravano con il sindaco Giosuè Starita e l’assessore alle Attività Produttive Antonio Gagliardi per discutere della situazione dei lavoratori in cassa integrazione e del loro mancato reimpiego nelle aziende insediatesi nell’area. L’assenza dell’imprenditore Carmine Carotenuto, che avrebbe dovuto esporre alle parti sociali il piano industriale per la riconversione delle Officine Torresi, portava ad inscenare un’azione di protesta da parte dei lavoratori, che chiedevano la convocazione di un immediato incontro in Prefettura. Dopo frenetiche telefonate, finalmente arrivava il nulla osta da parte dell’Ente di piazza Plebiscito. La riunione veniva fissata per il giorno 26 maggio alle ore 11,00. Su queste premesse iniziava il consiglio comunale. Qualche urlo da stadio tra il pubblico, poi il presidente del consiglio Raffaele Sentiero dava la parola ai lavoratori in mobilità e in cassa integrazione delle Officine Torresi e dell’ex Metecno. Tanta rabbia nei loro interventi, per un posto di lavoro sfumato dopo tanti anni di sacrifici. Poi la seduta veniva sospesa per dare modo al sindaco ed ai capigruppo di stilare un documento da sottoporre all’attenzione delle istituzioni sovracomunali. I lavori riprendevano dopo oltre mezz’ora. Venivano letti due documenti: uno da parte delle organizzazioni sindacali e l’altro dell’amministrazione comunale, entrambi di solidarietà nei confronti dei lavoratori dell’area industriale di Torre. Ma il consiglio non poteva ancora riprendere perché questa volta intervenivano i rappresentanti del movimento giovanile “C’era una volta Torre Annunziata…”. Una situazione atipica per un consiglio comunale, che vedeva in scena la signora Teresa Trapano dare luogo ad un monologo di circa venti minuti, incentrando il suo discorso sulla mancata partecipazione di Starita alla manifestazione del 5 maggio scorso. Il sindaco, che fino a quel momento non era intervenuto, rispondeva alle obiezioni della Trapano dichiarandosi disponibile ad incontrare per un chiarimento i giovani promotori della manifestazione. Dopo circa tre ore dall´inizio, il consiglio poteva riprendere finalmente i lavori per affrontare le argomentazioni poste all’ordine del giorno. Il consigliere Andrea Fiorillo interveniva a difesa dell’acqua pubblica, mentre subito dopo veniva approvata la convenzione tra il comune di Torre Annunziata e la società Italia Navigando per la riqualificazione dell’area portuale di Torre Annunziata. Il coup de théàtre veniva riservato alla fine, quando il consiglio comunale era chiamato ad esprimersi in merito all’approvazione di un debito fuori bilancio di oltre 100 mila euro per l’emergenza rifiuti del 2007. All’atto della votazione solo i cinque consiglieri comunali presenti del Pd e dell’IdV più il sindaco votavano a favore della delibera, mentre gli altri membri della maggioranza si astenevano. Una votazione ritenuta non valida dalla segretaria generale. Si decideva così di rinviare la seduta consiliare e con essa l’approvazione di tutti i debiti fuori bilancio ancora in discussione. (Nella foto, lavoratori in consiglio comunale)