A cura della Redazione
Il centrodestra a Torre Annunziata si afferma come coalizione, mentre De Luca prevale su Caldoro. Il candidato del centrosinistra a presidente della Regione Campania ottiene 10.575 voti, battendo il suo avversario del centrodestra (eletto, però, presidente), che ha riportato 8.895 preferenze, 1.680 in meno del sindaco di Salerno. La vittoria di De Luca nella nostra città è ancora più significativa, se si tiene conto del fatto che ha avuto 1.767 voti in più del totale dei consensi confluiti sulle sette liste che lo appoggiavano (Pd, SEL, IdV, Api, Verdi, Campania Libera e Radicali) le quali, insieme, hanno toalizzato 8.808 preferenze. Caldoro, invece, ha fatto registrare 878 voti in meno del totale delle preferenze ottenute dalle otto liste a lui collegate (PdL, UdC, Udeur, AdC, Mpa-Nuovo Psi, Noi Sud, Alleanza di Popolo, La Destra), che hanno riportato 9.773 voti. Quindi, De Luca ha dimostrato una grande capacità di attrazione sull’elettorato torrese, sorpassando anche i partiti che lo sostenevano, con un “valore aggiunto personale” rappresentato da oltre 1.700 voti. Ma il risultato di Torre, che ha rappresentato per De Luca una vera e propria “isola felice”, considerato che è stato sconfitto in tutti i Comuni limitrofi, non ha impedito a Caldoro di superare il sindaco di Salerno di oltre 10 punti percentuali a livello regionale. Il dato che più sorprende nella nostra città, è costituito dal fatto che, per la prima volta nella storia politica ed elettorale di Torre Annunziata, il centrodestra ha sorpassato il centrosinistra. Infatti, ha avuto 965 voti in più. E, fatto ancora più eclatante, anche se si sommassero le 220 preferenze della Federazione della Sinistra, che sosteneva Paolo Ferrero, e i 196 voti del Movimento Cinque Stelle, che appoggiava Roberto Fico, cioè altri 416 consensi per il centrosinistra (e non è scontato che quei voti che sono confluiti su quest’ultima lista siano tutti riconducibili al centrosinistra), comunque il centrodestra avrebbe ottenuto circa 550 voti in più. Ciò rappresenta, indubbiamente, un forte smacco per il centrosinistra torrese, che non è riuscito a contenere la valanga di voti riversatasi sul centrodestra nella nostra città. E’ vero che quando si vota per elezioni nazionali, regionali e provinciali, lo schieramento politico che fa riferimento al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, riesce a migliorare notevolmente la sua “performance” rispetto alle Comunali, per evidenti motivi mediatici e per la capacità di attrazione che esercita il leader del PdL. Ma è altrettanto vero che non era mai accaduto a Torre che il centrodestra superasse il centrosinistra in modo così evidente (anche se si era avvicinato a questo risultato nelle ultime elezioni politiche del 2008). Ecco perché il Partito Democratico, l’Api, l’IdV, SEL, la Federazione della Sinistra e i Verdi (li abbiamo citati in ordine decrescente, secondo i voti riportati alle Regionali e non abbiamo considerato Radicali e Campania Libera, che non hanno un insediamento elettorale a Torre), devono fare una seria analisi, una severa autocritica ed interrogarsi sui reali motivi di questa che si può definire una “sconfitta onorevole” di una roccaforte da sempre considerata “rossa”. Tra due anni ci saranno le elezioni per il rinnovo dell’amministrazione e il centrosinistra le affronterà da “accerchiato” (Governo, Regione e Provincia sono nelle mani del centrodestra). Anche se nelle elezioni comunali si è sempre registrata una grande differenza di voti tra i due schieramenti in campo, a favore del centrosinistra, non è detto che questa volta bisogna dare per scontata la vittoria, Castellammare di Stabia docet! Una nota positiva che va oltre tale considerazione è rappresentata dal fatto che il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Sentiero, candidato in “Noi Sud”, è stato l’unico eletto di questa lista nella circoscrizione provinciale di Napoli. Dopo circa quarant’anni (l’ultimo eletto in Regione era stato Francesco Porcelli) un nostro concittadino ci rappresenta a livello regionale. “La mia elezione è tanto bella quanto sofferta”, ha affermato visibilmente contento Sentiero. Un’incertezza che ha lasciato con il fiato sospeso i due candidati, Sentiero e Barbato, che si sono contesi fino all’ultimo voto la vittoria. Alla fine l’ha spuntata il primo, con appena 8 voti di differenza. SALVATORE CARDONE Dal periodico TorreSette del 2 aprile 2010