A cura della Redazione
E’ il primo segretario del Partito Democratico di Torre Annunziata. Proviene dalla tradizione socialista (è stato capogruppo dello Sdi nella passata consiliatura e il padre ha ricoperto, per il Psi, la carica di vicepresidente della Regione Campania) ed è stato candidato a sindaco per i Socialisti Democratici nel 2005. Avvocato penalista, è apprezzato per il suo rigore morale, per la coerenza delle sue idee, per la determinazione che caratterizza il suo agire politico. A volte, però, la sua intransigenza lo porta a non mediare e quindi il principale sforzo che dovrà fare sarà quello di rappresentare la sintesi tra le diverse posizioni interne al suo partito. Stiamo parlando di Francesco Saverio Porcelli. Lei è stato eletto segretario nel congresso del Pd di domenica 14 febbraio, ma la linea politica di cui si è fatto promotore è veramente condivisa da tutto il partito? «Sono stato eletto segretario cittadino all’unanimità, sulla base di un documento politico sul quale c’è stata la convergenza di tutto il partito. Anche se ci fossero eventuali dissensi, saranno oggetto di un confronto interno teso ad eliminare incomprensioni e a procedere tutti insieme nel radicamento sul territorio del Partito Democratico». Quali obiettivi si propone il suo partito? «Quello di costruire il futuro, di contribuire alla formazione di una nuova classe dirigente, di istituire quattro aree tematiche, così come deliberato nel congresso, che hanno per oggetto la cultura, l’ambiente, lo sviluppo e la formazione dei giovani. Spero di poter raccogliere, su questi obiettivi, le migliori energie per uno sforzo di analisi e di elaborazione di progetti comuni». Quali saranno i primi passi che compirà il partito sotto la sua guida? «Innanzitutto quello della strutturazione interna con la definizione di tutti gli organismi dirigenti; nel contempo ci sarà l’impegno di tutti noi nel sostenere la candidatura di Vincenzo De Luca alla Regione Campania, per far vincere il centrosinistra. I passi successivi saranno rappresentati da una verifica programmatica, per capire eventualmente in quali settori l’amministrazione ha deluso le aspettative, e quindi avanzare proposte utili nell’interesse della città». E per quanto riguarda l’aspetto politico? «Ci sarà una verifica sul quadro delle alleanze politiche, con l’obiettivo di allargare la coalizione a tutte le forze del centrosinistra, valutando nel contempo, con attenzione, la possibilità di costruire la convergenza con altre forze politiche che però, in modo esplicito, escludano una propria collocazione strategica nell’ambito del centrodestra». Lei ha dichiarato, nel suo intervento congressuale, che il Pd appoggerà il sindaco Starita fino al termine della consiliatura, ma non sono mancati passaggi critici verso l’amministrazione... «Il partito ha una funzione e un compito distinto dall’amministrazione e se ritiene nella sua autonomia di sottolineare qualche aspetto negativo o di muovere qualche critica, lo fa con spirito costruttivo. Autonomia non significa certo contrapposizione, anzi un partito forte ed autorevole può rappresentare un sostegno ancora più efficace nei confronti dell’amministrazione. E poi lo ribadisco ancora una volta, il Pd sosterrà con convinzione il sindaco Starita fino al termine della consiliatura». Quali meriti riconosce all’attuale amministrazione? «Innanzitutto voglio sottolineare l’enorme spirito di sacrificio, la passione, la volontà e l’incessante lavoro quotidiano del sindaco Starita. E poi vorrei aggiungere il fatto che sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico l’amministrazione ha certamente rappresentato una valida sponda alle iniziative di contrasto alla criminalità organizzata, messe in campo dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. E, per finire, non è da sottovalutare l’impegno nel settore dell’eliminazione dei fitti passivi». Quali aspetti programmatici ritiene prioritari? «Innanzitutto la cultura e il turismo. Cultura intesa anche come risorsa economica; a tal proposito il progetto definito come “sistema museale” sembrerebbe essere stato un po’ accantonato, mentre potrebbe rappresentare una delle idee guida per lo sviluppo della città. Turismo basato essenzialmente sulla valorizzazione del nostro patrimonio archeologico e delle bellezze naturali e paesaggistiche. Ma anche la riscoperta della risorsa mare e la riqualificazione della fascia di costa devono essere degli obiettivi programmatici prioritari. La Zona Franca Urbana, infine, rappresenta una grande opportunità per Torre ma è uno strumento normativo che va riempito di contenuti, con iniziative e progetti concreti, per evitare l’esperienza negativa del contratto d’area». SALVATORE CARDONE Dal settimanale TorreSette del 19 febbraio 2010