A cura della Redazione
Dopo la vittoria di Pierluigi Bersani, eletto segretario del Pd, “si riaprirà il cantiere dell’Ulivo”, come aveva preannunciato l’ex ministro del governo Prodi. E Torre, che ha sempre anticipato la nascita di nuovi scenari nell’ambito del centrosinistra, dovrebbe essere in prima fila per ricostruire l’Ulivo nella nostra città. E’ da tempo che non si parla più di questa grande intuizione politica di Romano Prodi, che ha consentito al centrosinistra di vincere per due volte, nel ‘96 e nel 2006. Perciò, facendo tesoro di questo prezioso patrimonio che ci è stato lasciato in eredità, ma anche degli errori commessi, è venuto il momento di rimettere in moto il treno dell’Ulivo. Unendo in un unico schieramento, in un solo progetto politico, in un programma condiviso, tutti coloro che si rivedono, a Torre, in quel ramoscello d’ulivo che conserva ancora una grande attualità e capacità di attrazione. Il Partito Democratico, l’Italia dei Valori, Sinistra e libertà, Socialisti, Verdi e Repubblicani Democratici potrebbero farne parte, unificando in tal modo tutto il centrosinistra torrese. Sarebbe un’occasione da cogliere anche per offrire un forte sostegno al sindaco Starita e per imprimere un’accelerazione al programma di governo della città. Logicamente un “Nuovo Ulivo” avrà bisogno di un organismo che lo guidi e di un coordinatore che lo rappresenti ma, fortunatamente, a Torre, nei partiti del centrosinistra, ci sono tante energie alle quali attingere per poter raggiungere anche questo obiettivo organizzativo. Per fare ciò, però, bisogna mettere da parte pregiudizi e preclusioni, facendo prevalere le ragioni dell’unità sulle divisioni che pur esistono e persistono adesso. Questo soggetto “ulivista” potrebbe essere anche un’opportunità, al di là degli apparati politici, per individuare una personalità che possa catalizzare su di sé i voti dei cittadini torresi che si rivedono nel centrosinistra e per portare un nostro concittadino nell’assemblea regionale. Lo so che è molto difficile che ciò avvenga, perché alla fine prevarranno logiche di appartenenza e ci divideremo, ancora una volta, per fare da “portatori d’acqua” a chi calerà nella nostra città per raccogliere consensi sulla sua persona. E’ mai possibile che l’esperienza e l’esempio delle città vicine non ci abbiano insegnato niente? Perché loro possono avere una o più rappresentanze sovracomunali e noi no? Vogliamo ripetere l’errore delle Provinciali? Quando prevarrà l’orgoglio di essere torresi e quando sarà sconfitto il complesso di inferiorità (ma anche la gelosia e l’invidia) che ci impedisce di eleggere un nostro concittadino alla Provincia o alla Regione (visto che l’attuale legge elettorale non ci consente di votare un nostro parlamentare)? “I have a dream”, io ho un sogno, quello di vedere finalmente un torrese (non accade da decenni) rappresentare la nostra città ad alti livelli amministrativi. Lo so che il mio, ma anche quello di tantissimi oplontini, è solo un sogno destinato a rimanere tale chissà per quanto tempo ancora. Ma se una sola possibilità su cento ci potrebbe essere, ebbene essa è rappresentata da un organismo politico come “l’Ulivo torrese” che possa indicare unitariamente un concittadino da sostenere alle prossime elezioni regionali. Al di là di tutto ciò, però, se anche questo obiettivo non dovesse essere raggiunto, almeno cerchiamo di far rinascere la pianta dell’Ulivo, più forte e solida di prima, affinché produca buoni frutti per la nostra città. SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 30 ottobre 2009)