A cura della Redazione
“Sono passati, ormai, 14 anni dall’elaborazione della prima piattaforma programmatica del centrosinistra a Torre Annunziata; abbiamo alle spalle successi ma anche tanti limiti ed errori: tanto è cambiato, moltissimo c’è ancora da fare. Il processo, finalmente limpido, di radicamento sociale/organizzativo del PD e la prossima celebrazione del suo congresso (sostanzialmente quello fondativo) offrono, a quanti come noi considerano ciò indispensabile, l’opportunità di contribuire, in modo significativo, a definire un nuovo orizzonte propositivo. Non è sufficiente rimaneggiare o adeguare le elaborazioni programmatiche di cui già disponiamo; la missione è più ambiziosa: coinvolge strumenti, contenuti ed il superamento di residue tentazioni autoreferenziali. La rigenerazione urbana e sociale, la crescita della ricchezza e delle opportunità torneranno ad essere obiettivi credibili se riusciremo ad individuare una chiara gerarchia di priorità, assumendo il mare come motore dello sviluppo e la formazione come principale veicolo per conquistare standards più adeguati di legalità, di civiltà e di mobilità sociale. Va, altresì, meglio sfruttata l’ampia serie di strumenti normativi di cui disponiamo (anche di quelli di recente utilizzati), facendo leva, obiettivo essenziale, su nuove energie: capaci, competenti e moralmente esenti da ombre. Queste sono le questioni che abbiamo a cuore. Il dibattito politico nel centrosinistra e le successive scelte, pur nel quadro di irrisolte contraddizioni di cui si è avuta nuova contezza nell’ultimo CC, sembrano delineare un processo che, superando titubanze inspiegabili e non più tollerabili, può avere un approdo limpido e condiviso. Il congresso del PD di inizio dicembre deve segnare la svolta definitiva, sancire il nuovo approdo e generare la coerente proiezione di ciò anche sul piano della rappresentanza istituzionale. Nuovo orizzonte programmatico e strumentazione di governo sempre più adeguata all’ambizione della missione, maggioranza di centrosinistra che coltiva corretti rapporti istituzionali con le forze di diverso orientamento più responsabili del CC (pur restando attenta alle dinamiche più generali del dibattito politico), indispensabile rimozione di imbarazzanti epigoni di stagioni che nessuno rimpiange costituiscono - insieme - i trasparenti presupposti della nuova fase che dovrà trovare solenne conferma nell’assise congressuale. Verificheremo senza arroganza né subalternità, con umiltà e fierezza la volontà di procedere in una direzione che non dovrà recare superflue primogeniture ma essere, auspicabilmente, condivisa dall’intero PD”. I Riformisti (dal periodico TorreSette del 9/10/2009)