A cura della Redazione
Con una lettera aperta indirizzata, tra gli altri, al Minitero dellInterno, al Dicastero dellEconomia e delle Finanze, e al Difensore Civico di Torre Annunziata, la sezione cittadina del Partito dei Comunisti Italiani, il cui segretario è Salvatore Civaro, chiede lo scioglimento del Consiglio comunale. Il motivo? Il Bilancio 2009 approvato fuori tempo massimo. Secondo i Comunisti, infatti, lapprovazione del Bilancio preventivo 2009 avvenuta lo scorso 18 giugno e, quindi, delle tariffe e delle aliquote dei tributi locali, sarebbe in contrasto con lart.151 del D.Lgs. 267/2000 (Testo Unico Enti Locali). In sostanza, il documento economico ha avuto lok dallAssise consiliare 18 giorni dopo rispetto al termine previsto dal TUEL, fissato per il 31 maggio, un termine che può essere ulteriormente differito con decreto del Ministro dellInterno esclusivamente in presenza di motivate esigenze delle quali, però, non si ha notizia. In considerazione di ciò, i Comunisti Italiani ritengono che le tariffe deliberate non possano avere effetto retroattivo dal 1 gennaio 2009. A rafforzare la tesi, ci sono una nota del Ministero dellEconomia e delle Finanze (prot. 5602/2007/DPF/UFF del 16/03/2007), ed un parere della Corte dei Conti Sezione regionale di Controllo per la Toscana (n.4 del 5/02/2009). «Infatti - si legge nella lettera del PdCI - il Ministero dellEconomia e delle Finanze, intervenendo su un caso concreto (risalente al 2005, ndr) di aliquote e tariffe approvate in epoca successiva al termine previsto dalla normativa statale per lapprovazione del Bilancio, con la precitata nota tra laltro precisò: Le tariffe deliberate non potranno essere applicate dal 1 gennaio 2005 ostandovi il chiaro disposto di legge che stabilisce che il termine per deliberare le aliquote e le tariffe dei tributi locali, è stabilito entro la data fissata dalla norme statali, art. 53 comma 16 della legge 23 dicmbre 2000 n. 388 e successive modificazioni ed integrazioni (...). Pertanto - conclude la nota del Ministero - i disposti aumenti saranno applicabili solamente con decorrenza dal 1 gennaio dellanno successivo». In definitiva, secondo i Comunisti, leventuale applicazione della retroattività al 1 gennaio 2009 delle suddette delibere «provocherebbe solo inutile contenzioso. Con la presente - concludono - i dirigenti responsabili sono invitati, nellesclusivo interesse dellEnte locale, ad intervenire autorevolmente per il rispetto della normativa vigente e per ladozione delle sanzioni previste dallart. 141 del TUEL». Sanzioni che contemplano la ratio estrema, ovvero lo scioglimento del Consiglio comunale, dal momento che, qualora non fosse possibile lapplicazione retroattiva delle tariffe, il Comune non avrebbe provveduto alla copertura integrale del costo del servizio di gestione rifiuti, così come previsto dallart. 7 del D.L. 61/2007. Il provvedimento, per intenderci, sullemergenza rifiuti in Campania.
d.g.