A cura della Redazione
Una seduta di consiglio comunale burrascosa quella svoltasi ieri sera a Rovigliano. Ad accendere la miccia, l’abbandono dell’aula da parte dei tre consiglieri dell’Italia dei Valori, dopo l’intervento del capogruppo Antonio Gagliardi sull’elezione dei quattro membri della commissione edilizia. Un intervento che, nella parte finale, lasciava intravedere una possibile presa di distanza del partito dall’attuale amministrazione. «In questi giorni – ha esordito Gagliardi – si è assistito ad un vero e proprio “mercato delle vacche”, con consiglieri della maggioranza che pur di eleggere un loro rappresentante nella commissione, hanno stabilito contatti estemporanei con tutti i componenti delle forze politiche, sia di centrosinistra che di centrodestra. In tal modo si è evidenziata ancor di più una mancanza di coesione all’interno della maggioranza, che avrebbe avuto i numeri sufficienti per eleggere, in piena chiarezza e coerenza, i tre membri della commissione edilizia. Invece si è sfaldata al suo interno per rincorrere accordi trasversali, perfino a livello individuale. Avremmo potuto anche noi comportarci allo stesso modo; tre voti li avremmo facilmente ottenuti o concessi, ma intendiamo sottrarci a questa perversa logica che fa venire meno i vincoli di maggioranza e che punta solo all’obiettivo del “fine che giustifica i mezzi”». Poi la stoccata finale da parte del capogruppo. «Questo di stasera, è solo il primo atto di una riflessione più ampia che il nostro partito intende effettuare su una serie di problematiche politico-amministrative, per verificare se esistono ancora le condizioni per continuare la nostra esperienza all’interno dell’attuale maggioranza e della giunta». L’Italia dei Valori ha incassato la solidarietà di Andrea Fiorillo, capogruppo di Svolta democratica e progressista, ma non quella dei partiti alleati, Pd e Partito socialista. «Il mercato della vacche non ci appartiene – ha detto Francesco Donadio -. IdV è un nostro serio alleato e ci auguriamo che faccia dietrofront». Davide Alfieri, invece, ha attaccato il gruppo di Fiorillo. «In passato – ha aggiunto – avete fatto il bello e cattivo tempo. Fate parte di quel gruppo di potere che ha sperperato per dieci anni e ci ha lasciato con fitti passivi alle stelle». L’intervento del capogruppo del Ps ha scatenato la reazione di Piepaolo Telese, assessore nelle precedenti giunte Cucolo e Monaco. «Se c’è una storia di cui vergognarsi in questa città – ha rinfacciato Telese – è quella descritta recentemente in Fortapàsc e che risale agli anni ’80. E’ una storia figlia di una cultura politica che non appartiene a questi banchi. Lo dicano a coloro ancora oggi vengono giudicati nelle aule di tribunale e vengono condannati e poi assolti per prescrizione». Il focolaio delle polemiche viene spento dall’apertura dell’urna che sancisce l’elezione dei quattro membri della commissione edilizia. Risultano eletti due ingegneri e due architetti: Domenico Landi (sette voti), indicato dall’area Iapicca-De Vito, col sostegno di Svolta democratica e progressista e dalla lista Orgoglio e Dignità; Francesco Cipriano e Vincenzo Esposito (6 e 7 voti), espressione del Partito Democratico, col sostegno di Mpa e Amura-Iovane; Giovanni Scigliano (7 voti), proposto dal Psdi, che ha ottenuto anche i voti dell’opposizione. Con questa votazione, si è celebrato anche il funerale del centrodestra. I due rappresentati, Enrico Boccia e Gennaro Di Paolo, eletti rispettivamente in Forza Italia e Alleanza Nazionale, non hanno presentato neanche un candidato comune per la commissione edilizia, ma hanno messo a disposizione il proprio voto per eleggere uno dei tre tecnici espressi dalla maggioranza. Un consiglio comunale, quello di ieri, che nella prima parte è stato monopolizzato da quattro interrogazioni del consigliere Domenico De Vito, indipendente, vicino all’Udc: il ritardo nell’esecuzione dei lavori allo stadio comunale; il degrado della Villa comunale; la vendita dei box commerciali di via Tagliamonte; la realizzazione dei servizi igienici per l’area mercatale del campo sportivo. Subito dopo il consiglio comunale ha votato favorevolmente la presa d’atto dell’istituzione della “stazione unica appaltante”, l’unico argomento in cui ha preso la parola il sindaco Giosuè Starita, alle prese con una fastidiosa faringite e quindi quasi impossibilitato a parlare.