A cura della Redazione
«Sono dell’idea che, nei prossimi giorni, il sindaco e le forze politiche di maggioranza, saranno impegnati in una serrata verifica. A dire il vero, sono molti i cittadini che si chiedono cosa ci sia da verificare quando, anche un inguaribile ottimista, potrà constatare che non funziona quasi nulla». Andrea Fiorillo, consigliere comunale del Partito Democratico, critica, a distanza di un anno, l’operato dell’esecutivo Starita. Consigliere Fiorillo, qual è il quadro a Torre? «La nostra città vive, ormai da anni, una triste situazione di stallo politico, economico e sociale, causato da vecchi problemi e nuove difficoltà». Qual è per lei una possibile soluzione? «La necessaria ed improrogabile selezione di una nuova, competente, responsabile, coraggiosa e motivata giunta. Torre ha bisogno di amministratori che siano assolutamente consapevoli dell’importanza dell’interesse pubblico e istituzionale, che abbiano un forte rigore morale, indispensabile per difendere la città da deviazioni della politica e dalla pervasione della criminalità organizzata». A cosa si riferisce? «Solo una classe dirigente fatta di persone capaci e affidabili, può avere la possibilità di risolvere il deficit di rappresentanza, ridare fiducia alla politica e riaccendere la speranza dei cittadini». Quali prerogative e qualità dovrebbe avere chi ci governa? «Torre ha bisogno di assessori e consiglieri comunali che onorino le leggi e agiscano responsabilmente ogni giorno per rinvigorire il senso di giustizia e quello dello Stato. Che non promettano facilmente ma che più facilmente si impegnino, che non vantino amicizie altolocate solo per riscuotere servili consensi». Cosa intende quando parla di “amicizie altolocate”? «Non serve a nulla essere amici di onorevoli solo per avere voti, se non si ha poi la forza morale di fare gli interessi della propria città e dei propri concittadini. E’ necessario puntare ad una progettualità, altrimenti si corre il rischio di perdere i fondi e i finanziamenti pubblici». Come rendere allora possibile il risanamento, politico e non, della macchina comunale torrese? «Formando una squadra di amministratori competenti e responsabili che collaborino strettamente con dirigenti e impiegati. Solo in questo modo potremo far tornare Torre tra le migliori e più attive realtà provinciali e regionali». Come giudica le scelte di Starita nella composizione dell’esecutivo? «Il sindaco ha costituito una giunta che si presentava mediocre già sulla carta, rivelatasi poi ancora peggio di quanto si pensasse nella realtà. Il vicesindaco e quasi tutti gli assessori non hanno saputo dare risposte in positivo. Dopo un anno di governo cittadino, credo sia giunto il momento di prendere in considerazione l’ipotesi di un ampio rimpasto, anche se dovevano essere i partiti a capire di aver sbagliato, e fare un passo indietro nell’interesse della comunità». Per quale motivo non c’è stata una severa autocritica da parte della giunta, soprattutto dopo le defezioni di due assessori? «Per una questione molto semplice. Il potere fa gola a tutti ed è utopistico poter pensare di lasciare la poltrona politica che si occupa. Non c’è stato un passo indietro neanche da parte del Pd (composto in prevalenza, a Torre, da ex militanti diessini, ndr) del quale faccio parte, nonostante l’autocritica sia da sempre una priorità del nostro agire politico». Ha qualcos’altro da aggiungere? «Vorrei avanzare una richiesta al sindaco Starita. Smetta di subire l’influenza di alcuni uomini politici torresi. Tiri fuori la grinta ed abbia la forza di ricostruire una nuova giunta composta, questa volta, da persone veramente capaci. Non si lasci imporre i nomi dai partiti perchè, questi ultimi, proporranno per l’ennesima volta gli stessi individui, alcuni dei quali hanno già fallito in passato. Si sbrighi a farlo, forse è ancora possibile recuperare il terreno perduto. Anche se, in città, si dice che ormai siamo fuori tempo massimo». BENNI GAGLIARDI