A cura della Redazione
Inceneritore in città. Una risoluzione al problema rifiuti? A tal proposito risponde l’Assessore all’Ambiente Massimo Manna. “La realizzazione di un inceneritore nel territorio di Torre Annunziata, così come richiesto da qualcuno, non è all’ordine del giorno per tre motivi –esordisce il giovane amministratore –. Per un motivo cronologico e contingente, in quanto c’è la priorità di liberare le strade dai rifiuti e di conseguenza la riapertura, seppur dolorosa, di discariche e siti di stoccaggio nella nostra regione. A tal proposito è fondamentale avviare un efficace piano di raccolta differenziata che è l’unico metodo per ridurre il volume di RSU. Altro motivo è la conformazione del territorio (7 km quadrati densamente abitati) che non ha consentito l’individuazione di un sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti e per lo stesso motivo risulta difficile individuare un’area idonea per un tipo di impianti che, comunque, comporta una serie di prescrizioni urbanistiche e igienico-sanitarie. Per ultimo - continua l’Assessore – rimane il motivo giuridico-legislativo che è non eludibile, visto che l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11.01.08 prevede espressamente la realizzazione di altri due inceneritori (S. Maria La Fossa e Salerno) oltre quello in costruzione ad Acerra. Quest’ultimo, secondo calcoli tecnici, da solo potrebbe bastare per le esigenze della Regione. Piuttosto - aggiunge Manna - il nostro territorio potrebbe distinguersi per una proposta alternativa, originale e realmente efficace” . E in che modo? “Ragionando sulla fase finale del ciclo dei rifiuti, una volta superata l’emergenza e avviata la raccolta differenziata, mi sento di rilanciare sul piano dell’impiantistica la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti sul modello di quello di Lipsia in Germania, in maniera consorziata con gli altri comuni limitrofi, vista l’indisponibilità di aree idonee. Il TMB, cioè il trattamento meccanico biologico, è costituito da due processi: quello meccanico che si occupa del trattamento dei rifiuti secchi, dividendoli in riciclabili e non; e quello biologico, che si occupa della parte umida producendo compost e biogas” . C’è qualche differenza rispetto agli altri impianti? “Rispetto agli altri il TMB presenta molteplici e notevoli vantaggi come i tempi di realizzazione, i costi e la gestione, che sono altamente competitivi rispetto a qualsiasi altra tecnologia per il trattamento dei rifiuti. Impianti del genere sono innanzitutto ecologicamente sostenibili e hanno il consenso delle comunità nei numerosi paesi in cui sono stati realizzati (su tutti Gran Bretagna e Germania), creando un indotto economico sia sotto il profilo occupazionale sia sotto il profilo del recupero energetico. In tal senso - conclude il giovane assessore - la Provincia di Napoli ha stanziato 12 milioni di euro per impianti di trattamento dell’umido, isole ecologiche e strumenti, in genere, per la raccolta differenziata, un bando di finanziamento nell’ambito del quale l’Amministrazione Comunale presenterà un proprio progetto” . Quest’ultimo, in che consiste? “Consiste nella realizzazione di un’isola ecologica, infrastruttura fondamentale per portare a regime la differenziata, il cui primo modulo verrà installato provvisoriamente in questa fase di emergenza per consentire ai cittadini di depositare carta, vetro e plastica e ridurre così il volume dei rifiuti che vengono conferiti. Senza dubbio, una campagna di sensibilizzazione e di informazione è importante per l’intera cittadinanza, al fine di consapevolizzare gli stessi utenti rispetto a scelte così delicate per la qualità della vita, evitando luoghi comuni e presunte ricette miracolose. Infine - conclude Massimo Manna - l’ipotesi all’esame dell’Amministrazione è il sistema di raccolta porta a porta nei singoli condomini, sul modello già sperimentato da agosto 2007, che verrà esteso a tutto il territorio, con un calendario dettagliato che indica le modalità di raccolta e i giorni in cui viene espletato il singolo servizio. Paolo Borrelli