A cura della Redazione
Noi Comunisti per la Sinistra Unita Abbiamo intervistato i responsabili cittadini di Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti Italiani in merito al progetto nazionale di unire più forze politiche sotto un´unica bandiera. Al nuovo progetto dovrebbero partecipare, oltre ai due partiti menzionati, anche la Sinistra Democratica di Mussi e il Partito Socialista Italiano di Boselli, Craxi e De Michelis. Intervista a Roberto Longobardi di R.C. La nascita di un partito della Sinistra radicale a Torre? Siamo favorevoli, ma non deve essere una fusione a freddo o un progetto calato dall’alto, bensì un processo che parta dal basso e che coinvolga non solo i partiti interessati ad una Sinistra unita, ma anche movimenti, associazioni e soprattutto cittadini che condividono questa scelta”. Con queste parole inizia la nostra intervista a Roberto Longobardi, 27 anni, membro della segreteria e tesoriere di Rifondazione Comunista a Torre Annunziata, che sostituisce provvisoriamente la segretaria cittadina Martina Coppola. “Comunque - continua Longobardi - abbiamo già attivato delle iniziative unitarie insieme ai compagni dei Comunisti Italiani, come quella sul welfare. Inoltre stiamo lavorando fianco a fianco su diverse questioni e intendiamo preparare gli stati generali della Sinistra a Torre, così come sta avvenendo a livello nazionale”. Qual è il vostro giudizio sull’amministrazione comunale dopo i primi cento giorni? “Il nostro giudizio sull’operato della giunta non può ancora essere organico visto il poco tempo trascorso dall’insediamento del sindaco Starita, al quale esprimiamo la nostra fiducia incondizionata, anche se ciò non ci esime dall’essere critici quando è necessario. Abbiamo apprezzato, comunque, sia il protocollo sul lavoro che la costituzione di parte civile nei processi che riguardano fenomeni camorristici. Riteniamo, però, che ci debba essere più collegialità, coinvolgendo tutti i partiti nella vita amministrativa, a cominciare da una maggiore discussione sulle linee programmatiche”. Quali punti programmatici ritenete prioritari per la nostra città? “Innanzitutto tre: sicurezza, vivibilità e politiche sociali. Per quanto riguarda il primo problema evidenziato, vogliamo sottolineare che per noi la sicurezza non è solo repressione, sulla quale sembra sia fondato il pacchetto Amato a livello nazionale, ma anche prevenzione, direzione nella quale sta andando la giunta a Torre. Per ciò che attiene alla vivibilità, nella nostra città è necessario un maggiore controllo della polizia municipale per assicurare ai cittadini una migliore qualità della vita. Infine, sul piano delle politiche sociali siamo particolarmente sensibili al problema delle scuole aperte al territorio di pomeriggio, in modo da impegnare ragazze e ragazzi in tante iniziative per il tempo libero”. In particolare, siete soddisfatti dell’operato del vostro assessore Massimo Manna? “La sua delega all’Ambiente può sembrare riduttiva, ma invece è molto impegnativa. Assicurare una maggiore igiene urbana e risolvere il problema dei rifiuti, anche con nuovi metodi come la raccolta differenziata e l’istituzione di isole ecologiche, è una questione prioritaria per Torre. Il nostro assessore si sta impegnando al massimo in questo campo e credo che a breve i risultati saranno soddisfacenti”. Attualmente, quale iniziativa state portando avanti? “Abbiamo iniziato un discorso serio e costruttivo con i nostri referenti sovracomunali sulla metropolitana regionale, che interesserà, tra l’altro, Torre e che dovrà puntare anche al recupero della stazione di Torre Annunziata Città. Questa metropolitana darà un contributo significativo anche allo sviluppo turistico del nostro territorio”. Un’ultima domanda. Ci sono state nuove adesioni a Rifondazione Comunista? “Certamente, e tra le più significative c’è quella dell’ex assessore dei Ds e attuale direttore generale del F.C. Savoia, l’avvocato Roberto Azzurro”. Peccato, però, che l’unico consigliere eletto nella lista di Rifondazione, Raffaele Polimeno, si sia dimesso e che il subentrante, Domenico De Vito, non sia stato riconosciuto dal partito di Bertinotti. SALVATORE CARDONE Intervista a Salvatore Civaro del PdCI «Noi stiamo lavorando per un discorso serio e qualificato. A noi interessa costruire una Sinistra che nasca dalla base e che coinvolga associazioni, cittadini, e quanti hanno a cuore le sorti della nostra comunità». Chi parla è Salvatore Civaro, segretario cittadino dei Comunisti Italiani. Nelle ultime elezioni amministrative il suo partito non ha raggiunto il quorum necessario per avere una rappresentanza minima in consiglio comunale. «Questo non vuol dire - aggiunge - che non possiamo far sentire comunque la nostra voce. Anzi auspico che il sindaco Giosuè Starita, ma anche tutte le forze politiche del Centrosinistra, tengano in giusta considerazione le nostre opinioni. Anche se...». Continui pure... «Non voglio alimentare polemiche, però nelle linee programmatiche presentate in consiglio comunale mancavano alcune nostre proposte, che invece erano state inserire regolarmente nel programma elettorale» Quali? «Le linee programmatiche ci sono state date complete solo lunedì, mentre avremmo preferito averle qualche giorno prima per poter dare anche il nostro contributo. Parlo della Villa Parnaso, del Museo archeologico, dello sviluppo delle attività portuali. Mi chiedo: a che punto stiamo con la realizzazione del Museo archeologico? Ci sono i fondi, il progetto è esecutivo, e allora? Sento dire da più parti che il Museo dovrebbe avere una destinazione diversa rispetto al luogo stabilito (l’ex stazione di piazza Nicotera, ndr). Noi rispettiamo i tecnici e le loro proposte, ma non accettiamo che si metta in discussione il programma elettorale». Si riferisce all’ex dopolavoro dei ferrovieri? «Esattamente. Io sono dell’idea che se l’amministrazione ha intenzione di rilevare questa struttura, essa vada destinata ad una sala convegni, dove svolgere le attività politico-istituzionali o, in alternativa, ad uffici per gli assessori, visto che al Comune non hanno neppure una sedia per sedersi, e per dare la possibilità ai cittadini di poter interloquire con loro rispettando la privacy». Quali sono le proposte del suo partito per Villa Parnaso? «La Provincia ha già stanziato dei fondi per la realizzazione di un parco musicale. Occorrerebbe attingere dai fondi europei per la ristrutturazione della Villa (all’interno dell’ex parco Cristo Re, ndr) ed utilizzare la struttura per allocarvi la Biblioteca comunale e l’Archivio Storico». Passiamo alle attività portuali... «Noi siamo per un rilancio del porto nel suo complesso. Innanzitutto occorrerebbe riqualificare lo spazio antistante la darsena e destinarlo a doppio uso: una parte, destinarla agli chalet per le attività gastronomiche; la restante, alle attività di pesca, per dare la possibilità agli operatori di vendere il loro pescato. Per rendere concreta la proposta si potrebbe indire un concorso per idea a cui potrebbero partecipare i nostri giovani ingegneri e architetti». Qual è il suo giudizio per questi primi cento giorni della giunta Starita? «Negativo. A noi non è ancora chiaro il lavoro svolto dagli assessori, a parte qualche eccezione. Mi chiedo solo se è un fatto di negligenza o di scarsa volontà. E vorremmo sapere pure con quale criterio sono state suddivise le deleghe tra gli assessori. Come è possibile che chi si occupa di cultura non ha tra le sue deleghe il museo archeologico, la biblioteca, l’archivio storico. Purtroppo questo è la naturale conseguenza quando si decide di nominare dieci assessori. Inoltre noi critichiamo il mancato coinvolgimento di quei partiti della coalizione che non hanno un loro rappresentante in consiglio comunale, seppur gli stessi hanno ottenuto oltre il 10 per cento dei consensi. Comunque aspetteremo la verifica semestrale dell’operato dei singoli assessori, poi trarremo le conclusioni. Al momento diamo un voto medio-basso». BENNI GAGLIARDI