Palla al centro, si gioca. L’incubo è finito, l’idea che a Torre cominciasse una stagione senza Savoia era inaccettabile per chiunque ha sempre legato alla squadra un senso di appartenenza alla comunità e un’infinità di ricordi personali. 
Io, lo confesso, sono tra questi e vi assicuro che, dispersi per l’Italia e per il mondo, siamo tanti. Compreso Ciro Immobile che ci ha messo addirittura la faccia: presidente onorario, come (al di là delle etichette) era accaduto per Gigi Buffon, calciatore che interpreta al massimo livello il ruolo di leader.

Ecco, il Savoia rappresenta per Ciro un’occasione di crescita, innescata dall’amore per la squadra che ha anche citato nel corso di una conferenza stampa alla vigilia di una partita cruciale dell’Europeo. Non è solo una questione di immagine: papà Immobile ha lavorato tutta la primavera in cerca di un finanziatore del sogno popolare.

Perché il Savoia resta un sogno: senza imprenditori disposti a investire nel prodotto calcio, si può solo sognare. E la squadra che Felicio Ferraro sta allestendo va in questo senso, o almeno così sembra: non sono un esperto di questi campionati, non conosco i giocatori, ma leggendo caratteristiche e precedenti dei  pre-scelti pare formarsi una squadra fatta per vincere subito. Il mio giudizio è influenzato dalla fiducia che ho nelle conoscenze di Felicio Ferraro; mi fido anche dell’allenatore che ha scelto.

Ma, come l’ultimo dei tifosi, ora aspetto i risultati. Vincere fa bene, migliora l’umore, rafforza i legami. Ricordate l’ascesa del Savoia di Vitter? E l’anno di serie D con Luce?

Io, anche se da lontano, in quegli anni mi divertii. Conto di divertirmi anche con Irma Testa, la nostra agente speciale in missione a Rio. Domenica saluterà tutti prima della stretta finale: raduno nel centro federale di Assisi e partenza per il Brasile. 

Con un’idea fissa in testa: tornare con una medaglia al collo. Impresa assolutamente possibile, ma non per questo scontata. Noi siamo tutti con lei, ragazza alla quale verrebbe naturale affidare la promozione di una città eternamente martoriata. È’ l’altra faccia di Torre, pulita come vorremmo che fosse l’acqua del nostro mare, paladina di una legalità qui spesso negata. Insomma, l’incarnazione della vita che vorremmo per tutti noi.