A cura della Redazione
Abbiamo il nostro Guerriero da mostrare al mondo, non vive in un museo rischiando di impolverarsi, ma lotta con noi nella palestra che da cinquant’anni produce magici sogni costruiti tra sacco e ring: Lucio Zurlo questa storia l’ha rivelata all’Italia intera, regalando un fantastico esempio di orgoglio torrese. Il tam tam sul telefonino corre sempre velocissimo quando si parla di Torre in tv. E il popolo, stanziale e migrante, si sintonizza subito. Ma questa volta è stato diverso: si è parlato bene di Torre in tv. Non succede spesso, l’occasione proposta dal La 7 è stata la celebrazione di un manipolo di Guerrieri guidati da un grande condottiero: Lucio Zurlo appunto, il missionario della boxe, il maestro convinto che lo sport, il suo sport, possa aiutare i ragazzi della Provolera a imparare il rispetto delle regole. Un punto di partenza utilissimo nella vita anche quando non diventi un campione. O una campionessa mondiale come Irma Testa, l’ultima pepita di un filone che pare inesauribile. Una comunità perfetta governata con amore e saggezza da padre di famiglia, ma anche con la competenza di chi insegna il pugilato come arte e filosofia pragmatica. Nessuna concessione a immagini da cartolina nel reportage, muri scrostati c’erano in abbondanza, nascosti dalla gigantesca figura di Lucio Zurlo che dominava la scena, muovendosi tra corso e vicoli come un torrese innamorato perfino delle crepe della sua città. La storia della Pugilistica Vesuviana, la scuola di vita che da mezzo secolo produce uomini (e donne) veri, a Torre Annunziata la conoscono tutti, ma riviverla nel racconto che protagonisti e testimoni hanno fatto a Saturnino - musicista raffinato, bassista on Jovanotti e Ligabue che si è scoperto narratore televisivo essenziale – è stato appassionante quanto assistere a uno di quei film americani ambientati tra palestre e arene. Ma qui non ci sono attori: Biagio Zurlo che si emoziona parlando del papà non recita un copione, come è disperatamente sincero Lucio quando confessa il proprio dolore per non aver più parole da indirizzare a Pietro Aurino, l’eroe che ha tradito se stesso. Intorno la straordinaria colonia di oggi, ingentilita dai sorrisi delle ragazze che poi sul ring non fanno sconti: Irma, Fiorella, ma anche Manuela, la moglie di Peppe Langella, il pugile pescatore che vive su un fuso tutto suo, con pomeriggi a dormire e notti sulla cianciola a guadagnarsi il pane per la figlia. Un mondo meravigliosamente affascinante che attraverso le lenti da miope del Maestro guarda lontanissimo, verso un futuro che per una volta non fa paura. Anche questa è Torre Annunziata: sport e rispetto, sudore tanto e soldi pochi, ma una ricchezza infinita assolutamente da non dilapidare. P.S. Chi volesse rivedere la puntata di Guerrieri dedicata a Lucio Zurlo, può farlo collegandosi sul web con il sito de La 7 (www.la7.it/guerrieri). Ne vale assolutamente la pena. MASSIMO CORCIONE