A cura della Redazione
La spinta per riemergere non può che arrivare dal basso dalla base, dai più forti, quindi dai più giovani. Sarà così anche per Torre Annunziata, i nostri ragazzi centreranno gli obiettivi che noi - come generazione - abbiamo fallito. Non parlo dei traguardi personali che pure abbiamo centrato individualmente, ma dell’atteggiamento spesso troppo passivo avuto nella vita pubblica. Per fortuna, adesso non è più così. Il domani potrebbe essere già cominciato. Colonna sonora la musica di Ja che ha risvegliato la città dal suo torpore. La parte vecchia della città finalmente popolata, la gente in strada, le facce non più nascoste dietro quel ghigno feroce che rappresenta una maschera protettiva davanti alla prepotenza: tutti segnali di un mutamento che non può più attendere. Non siamo ancora riusciti a sfondare verso il mare che resta al di là della Ferrovia. Quando riusciremo a impossessarci definitivamente del nostro mare, l’operazione di riconquista potrà dirsi completata. Per ora ci siamo impadroniti di nuovo delle vie d’accesso al Porto, quelle rampe che intere generazioni di torresi hanno appena scoperto. Ecco, la riscoperta di Torre deve essere il prossimo passo, le lezioni di Vincenzo Marasco e di tutti i custodi della storia aiuteranno a progettare un futuro consapevole. Curioso che testimone di questa piccola rivoluzione pacifica sia stato James Senese, un musicista che i sogni rivoluzionari per Napoli li ha vissuti tutti, dal ’68 (e anche prima) in avanti. La musica è cambiata, la voglia di cambiare resta la stessa, soprattutto da queste parti, dove invece tutto è immutato, quasi immutabile. Una spallata va data e occorrono spalle forti caricate da un pieno d’energia. Sarà un’estate diversa, questa è la prima certezza, e la confusione meteorologica non c’entra. Questi segni vanno letti nel modo più produttivo per la città. Il sindaco Starita coglierà questi spunti per trasformarli in propellente per la città? Non farlo sarebbe autolesionistico e sono sicuro che non accadrà. Non è un atto di fede, ma una considerazione logica, che non sempre si sposa con la logica della politica, soprattutto quella che condiziona le amministrazioni locali. Aspettando le larghe intese della buona volontà, grazie a chi ha reso possibile questo risveglio, o almeno ci ha provato. MASSIMO CORCIONE