A cura della Redazione
Lui non avrebbe capito: Mario l’idealista, lo splendido visionario, il poeta e il filosofo, l’uomo dalla testa lucidissima e dalle cento anime avrebbe liquidato la questione con una battuta delle sue, magari con una citazione in francese o in latino. Mario Lettieri non avrebbe capito perché i torresi, anziché unirsi, si dividono, si frantumano in mille schegge che neppure puoi chiamare più partiti. Avrebbe anche provato a cercarla, una risposta, in quelle migliaia di libri che ha letto in una vita consacrata ai piaceri della cultura. E, se solo avesse voluto, l’avrebbe sicuramente trovata in uno dei manualetti del perfetto candidato che gli antichi oratori romani producevano in serie. Guide all’opportunismo che spesso indirizza (ieri come oggi) chi si propone al governo della cosa pubblica. Saremmo stati in grado di comprenderla? Avremmo posseduto gli strumenti necessari? Gli attrezzi del mestiere di pensatore, quei libri segnati dal tempo ma anche da note, sottolineature, riferimenti, sono a disposizione di chiunque abbia voglia di consultarli in una sala del Circolo Professionisti che oltre mezzo secolo fa aveva contribuito a fondare. Uno straordinario regalo che la signora Rosalia ha voluto trasferire ai torresi. A luglio saranno cinque anni che Mario Lettieri non c’è più, un tempo che s’è quasi azzerato nella sera scelta per ricordarlo. Resta il rimpianto per quello che avremmo potuto chiedergli e non abbiamo mai osato fare, per quei messaggi che lui ha inviato alla città, ricevendo sempre tiepida accoglienza. Mario aveva attraversato tutte le altre grandi crisi della nostra comunità: aveva subito la fine dei pastifici, la disperazione della guerra e del lungo dopoguerra; aveva guardato con intrigante interesse alle grandi lotte operaie, all’ideologizzazione di ogni attività e alla fine delle ideologie, gli è mancata solo la messa in sonno della Grande Politica. Ma questa, non l’avrebbe prevista neppure un indovino. Ci hanno lasciato la piccola politica, sempre piena di intrighi e di tentativi di compromesso. Tocca arrangiarci. Mancano solo pochi giorni alla presentazione delle candidature; se ne annunciano moltissime, troppe, sia per la corsa a sindaco che per quella a consigliere comunale. Non può esistere alcuna forma di censura in libere elezioni, ma la dispersione delle forze (e di quelle poche idee vincenti che varrebbe la pena realizzare) è un rischio intollerabile nelle nostre condizioni drammatiche. Caro Mario, come vedi, nulla è cambiato: continuiamo a farci del male. MASSIMO CORCIONE