A cura della Redazione
La campagna elettorale è già cominciata. Le prossime amministrative di maggio non coinvolgeranno i torresi, ma l’aria è già quella, anche se manca un anno alle elezioni comunali. Non leggi d’altro, non senti parlar di un altro argomento, come se la scelta fosse davvero immediata. Candidature e bocciature si dispensano continuamente, in un gioco al massacro che presto conterà le prime vittime. La città assiste inerte, impotente, incapace di una reazione. Ancora non capisce: la prima impressione è che il gran premio riguardi più aspirazioni singole che di gruppo. Il puzzle delle alleanze ancora non si compone, la tentazione di terze e quarte forze è sempre più forte e potrà essere destabilizzante per gli equilibri che attualmente esistono. La volata lunga, anche nel ciclismo, funziona se hai grande potenza nelle gambe, tale da resistere alla rimonta di chi insegue. Al di là della metafora sportiva, il fatto che la discussione sia già cominciata può anche essere stimolante. Ma il dibattito deve viaggiare alto, sulle grandi proposte e i grandi progetti, magari con un po’ di innovazione rispetto alle litanie che gli schieramenti tradizionali ci hanno recitato come stanche preghiere. Confrontarsi sulle cose (possibili) da fare sarebbe l’esercizio ideale anche con tanto anticipo, consentirebbe all’elettore di poter scegliere il candidato sul quale puntare. Magari tempestandolo di domande, chiedendogli tutto ciò che vorreste davvero sapere sul futuro di Torre Annunziata. Ecco, se potessi esprimere un desiderio, vorrei non sentir più parlare del prolungamento di via dei Mille. Non fosse altro che per motivi scaramantici: basta accennare all’ipotesi contenuta fin dai programmi degli sciagurati anni ’60 e tutto sfuma, porta male. Solo nell’ultimo decennio, siamo più volte andati vicinissimo alla realizzazione dell’idea, restata solo una ipotesi, logica e inattuabile. Come accade spesso dalle nostre parti. Per ora, meglio dedicarsi alle urgenze. E’ un po’ la condanna per gli amministratori torresi, la quotidianità prende subito il sopravvento sulla programmazione. Oggi l’agenda impone questioni indifferibili: ancora il ponte di via Sepolcri, con la stretta premessa della messa in funzione del depuratore; poi la sistemazione del fondale nel porto, indispensabile per consentire alle grandi navi di attraccare; infine il completamento dei lavori nella Villa Comunale. Altrove, queste richieste legittime sarebbero tanto ovvie da apparire superflue. Altrove, non a Torre. MASSIMO CORCIONE