A cura della Redazione
Adesso ci toccherà pure riscrivere la storia. Se i sospetti sulle affinità tra la Madonna di Fiesole attribuibile al Brunelleschi e la nostra Madonna della Neve verranno confermati, potremmo essere costretti ad aggiornare i racconti che datano il ritrovamento dell’immagine diventata poi da otto secoli rifugio di fede per i torresi. La notizia è di quelle che minano consolidate certezze. Che fine faranno tutti quei dettagli che io, giovane papà, avevo arbitrariamente enfatizzato fino a trasformare il racconto in una fiaba da narrare ai miei figli? La battaglia tra i pescatori di Torre Annunziata e quelli di Castellammare era stata trasfigurata fino a somigliare a un duello navale degno di una crociata. Ogni qualvolta si passava dallo scoglio di Rovigliano con il gommone, sembrava che la sacra effigie fosse lì, cullata dalle onde, spettatrice, mentre torresi e stabiesi si battevano come marinai a difesa dell’onore cittadino. Vallo a spiegare, prima di tutto a te stesso, che forse nulla di quanto hai ripetuto per tante volte sia mai avvenuto. O che non sia avvenuto in quel periodo storico. Non è la stessa cosa trasferire tutto cento e passa anni più avanti, o chi sa quando. Devi ridisegnare la tua memoria, il tuo archivio di ricordi. La stessa costruzione della piccola chiesa votiva consacrata alla vergine andrebbe riaggiornata e forse pure le prime modifiche che poi lentamente porteranno alla Basilica. Un reset in piena regola, tanto per usare un (brutto) termine che ha invaso un vocabolario diventato ormai telematico. Nessun dramma, però, dallo choc ci riavremo presto, non appena dall’istituto ministeriale arriveranno autorevoli sostegni a quella che per ora resta una interessante supposizione suffragata da altrettanto interessanti elementi d’indagine. E’ soprattutto una questione d’arte; un piccolo mistero, mai risolto, avvolgeva la provenienza della sacra immagine, adottata come Patrona per immediata adesione popolare e non per meriti artistici. Resta una sola certezza: non saranno cent’anni di ritardo a scalfire la fede che ha sempre accompagnato la Madonna della neve. Nulla farà dubitare dei piccoli grandi miracoli ad essa attribuiti. Sempre aspettando che ispiri con un’illuminazione il miracolo laico della rinascita di Torre Annunziata. In questo caso, però, cent’anni di ritardo farebbero un’insopportabile differenza. MASSIMO CORCIONE