A cura della Redazione
Restituiteci la nostra storia Restituiteci almeno la nostra storia. Abbiamo solo quella, una ricchezza che non abbiamo saputo sfruttare, relegata all’aneddotica più che all’analisi, venerata sull’altare della nostalgia, eppure mai valorizzata. La notizia del ritrovamento di un affresco in un salotto parigino è l’ultimo indizio di un sospetto che negli anni 70 era molto vicino a una certezza: gli Scavi sono stati saccheggiati, chi sa quanti dipinti sono stati rimossi e venduti a riccastri che neppure conoscono la provenienza di quei dipinti, che neppure sospettano il degrado nel quale oggi è miracolosamente incastonato quel che resta della villa di Poppea. Chi, allora, proponeva gli Scavi come volano per costruire il nostro futuro, veniva additato come intellettuale utopista: provate a chiedere a Enzo Celone, uno di quelli che avevano provato ad anticipare i tempi. Li misero a tacere, in nome di una ragione di Stato che non ha prodotto né sogni, né realtà. Oggi, quelle logiche sembrano finalmente lontane: il sindaco Starita ha battuto tutti sul tempo, invocando la restituzione del bottino trafugato trenta e passi anni fa. Ha pure promesso che un posto per ospitarlo è già pronto, il vecchio Spolettificio sempre in attesa di una riconversione che quel gruppo di utopisti aveva identificato già mezzo secolo fa. Non sarà facile, tra la bella sorpresa del ritrovamento e il possibile ritorno a casa c’è un mare di burocrazia internazionale da navigare. E non potremmo mai farlo da soli, sulla barchetta di un’Amministrazione Comunale già alle prese con mille emergenze. La notizia resta un raggio di luce che almeno indica una direzione possibile del nostro sviluppo. So che è difficile anche scorgerlo quel raggio, mentre ancora combattiamo con la monnezza e con le sterili polemiche sulle responsabilità per una situazione ancora tutta da decifrare. Lo sport più praticato resta quello di sparare nel mucchio. Da Fiorello a chi ha scelto come proprio bersaglio De Gennaro, il commissario che ha dato ragione alle popolazioni in rivolta, riconoscendo le loro ragioni. Per ora l’immondizia viene soprattutto spedita all’estero, ma l’esportazione non frutta guadagni, costa un prezzo troppo alto perché possa essere la soluzione al problema in attesa (chi sa quando) dei termovalorizzatori. Le lezioni di raccolta differenziata rappresentano un’azione più concreta, proiettata finalmente in avanti. Aspettando che ci restituiscano anche il nostro passato custodito nei colori millenari di quell’affresco riscoperto quasi per caso. MASSIMO CORCIONE DIRETTORE SKY SPORT