A cura della Redazione

Decine di vittime - uomini, donne e bambini - ritrovati in un ambiente della Villa di Lucius Crassius Tertius (la cosiddetta Villa B degli Scavi di Oplonti a Torre Annunziata), poco lontano dalla famosa Villa di Poppea. Almeno 54 fuggiaschi, in cerca di scampo dalla furia del Vesuvio. 

La scoperta è stata resa nota dalla Soprintendenza archeologica di Pompei.

"Gli scheletri sono, oggi, oggetto degli studi condotti in collaborazione con l’Università del Michigan (prof. Nicola Terrenato) e l’Università della West Florida (prof. Kristina Killgrove), con l'aiuto della dr.ssa Andrea Acosta, dottoranda dell'Università del South Carolina, e che stanno rivelando interessanti informazioni sullo stile di vita e le patologie diffuse all’epoca - fa sapere la Direzione del Parco Archeologico di Pompei, la cui competenza ricade anche sul sito di via Sepolcri della città oplontina -. Tra gli scheletri indagati, almeno due delle donne erano incinte, con gravidanza quasi a termine. L' analisi del campione scheletrico sembrerebbe, in generale, attestare un buono stato di salute dei fuggitivi".

"Gli studi sui resti ritrovati nell’area vesuviana consentono di indagare lo stile di vita di individui di varie età, soggetti a morte violenta ma nel pieno della loro vita.
Tale condizione consente di reperire dati importanti sulle abitudini di vita e l’alimentazione. Il fatto che non emerga alcun indicazione circa patologie quali l'anemia, per esempio, può significare che a Oplontis malattie quali la malaria non erano presenti e che la popolazione aveva una dieta equilibrata - continua la nota -. Attraverso le ulteriori analisi degli isotopi stabili di ciascuno scheletro, sarà possibile addirittura ottenere informazioni sugli alimenti consumati negli ultimi anni di vita".
 
Al contrario del buono stato generale di salute, la situazione dentale della popolazione di Oplontis variava invece parecchio. Molti scheletri infatti - secondo quanto appurato dai ricercatori in questa prima fase - "presentano mascelle mancanti di denti o con denti deteriorati, con numerose carie e/o erosione dentale. In alcuni bambini e adolescenti, l’analisi della dentatura sembrerebbe denunciare un periodo prolungato di malattia o di fame".

Le ricerche in corso condotte dalle Università americane, assieme alla Direzione del Parco archeologico di Pompei, sono state finanziate dal National Endowment for Humanities, dalla Rust Family Foundation for Archaeological Research e dall'Università della West Florida.

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