A cura della Redazione

Un vulcano di idee e, soprattutto, di umanità.  La redazione della trasmissione TV “Tutto il bello che c’è” di RAI2 “scopre” così Carola Flauto. La scrittrice e docente torrese irrompe sulle reti televisive nazionali con l’ideazione e la realizzazione di un progetto originalissimo: la favola di Don Chisciotte. Un intero paese intrappolato in un incantesimo, una sirena chiede aiuto e Don Chisciotte che corre in soccorso. Si sviluppa così l’idea di dar voce ai bambini delle periferie nel quartiere Barra di Napoli dove Carola Flauto ha “edificato” la Fabbrica delle Storie. Gli alunni del 69° distretto scolastico si passano il filo di un gomitolo di lana e raccontano la storia di Don Chisciotte venuto a liberare Barra dai cattivi giganti dai piedi di argilla. Una storia inventata dai ragazzi inserendo tanti personaggi del quartiere, metafora di una realtà dal quotidiano difficilissimo. Carola ha creato un laboratorio teatrale dove si gioca con il corpo, con le parole, con le immagini e la pittura e dove viene fuori la possibilità di esprimersi insieme. Tutti, indistintamente. Serve per aiutarsi, crescere, sognare. Operazione culturale assolutamente propedeutica in quartiere come Barra privo di parchi gioco, dove domina il cemento, il verde risulta latitane e il tasso di criminalità insostenibile. «Don Chisciotte  rappresenta l’emblema dell’immaginazione, del sogno - sostiene Carola Flauto - . E’ l’uomo che, nonostante le sue sofferenze, riesce a trovare nei libri e nei racconti la forza per continuare a vivere e sperare». Il 69° distretto scolarizza 60 alunni rom e, dunque, l’attenzione al livello di integrazione è altissima da parte dei vertici dell’istituzione scolastica. «I bambini hanno amato Don Chisciotte da subito – aggiunge la scrittrice – serve a loro perché trasmette il coraggio, la forza e la voglia di credere in un futuro diverso dalla realtà che oggi li circonda». I desideri dei bambini alla fine si avverano perché Don Chisciotte, con l’aiuto dei giganti buoni, riesce a sconfiggere i giganti dai piedi d’argilla liberando definitivamente la sirena.