A cura della Redazione

La vera storia di Francesca e Domenico Orsini, capostipiti di una delle famiglie di pastai più importanti di Torre Annunziata, raccontata nel libro di Salvatore Cardone, presentato questa mattina (19 marzo) al Liceo “de Chirico” di Torre Annunziata. Data non casuale, che coincide con l’88esimo anniversario della nascita di Maria Orsini, la grande scrittrice oplontina deceduta nel novembre 2010.

E così l'occasione è propizia per riannodare i fili tra un passato lontano ed un passato recente, partendo da Raffaele Orsini e Teresa Giordano, passando per Domenico Orsini e Francesca Atripaldi (i protagonisti del romanzo e del film) fino a giungere ai giorni nostri. Insomma, la storia di una famiglia per rivevere quella di una città e dei suoi fasti.

Il docente e giornalista di TorreSette veste per la prima volta i panni dello “storico-ricercatore”, pubblicando un’opera che racchiude insieme memoria e verità storica. Un viaggio attraverso cinque generazioni della famiglia Orsini, in cui vengono ricostruite minuziosamente date, aneddoti, luoghi in cui si dipana la sua epopea, dal lontano fine Settecento ai giorni nostri.

Una storia che fu poi portata sul grande schermo da Lina Wertmuller con il suo film “Francesca e Nunziata”, tratto dall’omonimo romanzo di Maria Orsini.

Al Liceo Artistico "G. de Chirico" sono intervenuti l’autore, il sindaco Giosuè Starita, Domenico Orsini, scrittore e giornalista, nonché nipote di Maria, Giuseppe Chervino, direttore di TorreSette, Enza Perna, giornalista di TorreSette, Esmeraldo Napodano, attore di teatro, ed il dirigente scolastico Felicio Izzo.

Si inizia con la proiezione delle scene iniziali del film “Francesca e Nunziata".

«Mi piace scavare nelle miniere di informazioni e conoscenza rappresentate da Archivi storici, Comuni e chiese – ha esordito Cardone -. Non mi reputo uno scrittore, bensì un ricercatore che ha voluto rendere omaggio, con passione, ad una delle famiglie più illustri della nostra città».

Il sindaco Starita parla dell’importanza della memoria. «Una comunità senza memoria perde il senso di solidarietà. Valorizzare il ricordo, il glorioso passato contribuisce ad accompagnare la crescita di Torre Annunziata, liberandola finalmente dall’etichetta negativa della delinquenza».

È il turno di Domenico Orsini. Esordisce leggendo l’incipit del romanzo “Francesca e Nunziata”.

«Cardone lo definirei un “detective” – spiega Domenico -. E’ riuscito a scovare date, luoghi, certificati di cui noi della famiglia non eravamo a conoscenza. Questo libro si sposa con gli intenti di mia zia Maria, ovvero quello di restituire il Presente del Passato. Noi siamo quello che siamo stati». Conclude infine ringraziando il nipotino di 6 anni, Federico (lo stesso nome del nonno, padre di Domenico), che compare sulla copertina del libro mentre guarda la fotografia dei suoi avi.

Partono poi le immagini di Gigi Marzullo che intervista Maria Orsini su Rai 1 nel programma tv “Sotto Voce”. A fine video, c’è stato un forte momento commozione con Enza Perna che ha ricordato la Signora delle Lettere, con cui ha trascorso anni indimenticabili aiutandola nella stesura “pratica” dei suoi romanzi.

La parola passa poi al direttore responsabile di TorreSette, Giuseppe Chervino.

«Il lavoro di Salvatore era già stato avviato anni fa con una serie di articoli pubblicati sul nostro giornale relativi a personaggi illustri della città. E’ importante conoscere le proprie radici». Il direttore annuncia infine l’iniziativa del premio letterario dedicato alla scrittrice e riservato agli studenti delle scuole superiori del territorio. Si tratta di un'idea nata da un progetto del Circolo Professionisti e Artisti di Torre Annunziata, poi portato avanti in collaborazione tra TorreSette e il MASCI (Movimento Adulti Scout Italiani) e patrocinato dall'Ordine dei Giornalisti della regione Campania. «Il concorso verrà lanciato negli istituti scolastici il prossimo settembre. I ragazzi saranno chiamati a cimentarsi con un racconto breve. E' rivolto ai giovani, quei giovani che Maria tanto amava e a cui tocca tener viva la memoria con la cultura».

Infine, Felicio Izzo: «Memoria e parola sono le due parole chiave, che rendono universale ciò che, a prima vista, potrebbe apparire circoscritto ad un solo e ristretto contesto. Per questo Maria Orsini non la definirei “scrittrice vesuviana”, sarebbe riduttivo etichettarla come tale. Le sue storie, che raccontavano di piccole storie, sono in realtà i mattoni della grande Storia».

Le conclusioni sono affidate a Salvatore Cardone. «Il libro parla del passato ma volge uno sguardo al futuro».

 

Il libro non è in vendita, ma sarà donato a chiunque devolverà generi alimentari o un'offerta economica alla mensa dei poveri "Don Pietro Ottena". A tal riguardo, il Pastificio Setaro ha provveduto a far recapitare al refettorio della Caritas di vico Pace ben 20 kg di pasta.