A cura della Redazione

L'Auditorium del Palazzo di Giustizia di Napoli, ha ospitato l'incontro di presentazione del progetto “Fatti furbo, ma furbo veramente...”.

Presenti in sala magistrati, esponenti del mondo dello sport, dela politica e tanti studenti degli Istituti Superiori campani, tra cui anche il Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata.

Ad esordire è stata una delle referenti del progetto, il magistrato Barbara Calaselice (in servizio presso la Corte d’Appello di Napoli) che, dopo i dovuti ringraziamenti, ha ricordato lo scopo del progetto: il rispetto delle regole.

«Rispettare le regole - dice il magistrato - è importante poiché si evita di imbattersi in processi penali. Quindi - continua - rispettare le regole conviene».

Il modo più semplice per imparare a rispettare e a rispettarsi? Fare sport. Grazie alle attività sportive, si favorisce l’integrazione tra i giovani che possono comprendere l’importanza dell'attenersi alle regole ed il valore del sacrificio. Lo sport aiuta a crescere, aiuta a vivere e a sognare. I giovani devono imparare anche a perdere perché, talvolta, sono proprio le sconfitte che accrescono la voglia di fare di più, di essere migliori.

«Lo scopo della giornata - ha sottolineato il magistrato Silvana Sica (in servizio presso il Tribunale di Napoli) - è proprio comunicare con i giovani che molto spesso hanno un linguaggio  incomprensibile agli adulti».

L'incontro è stato caratterizzato, inoltre, da tanta musica. Ad esibirsi, oltre ai ragazzi del Coro del “San Carlo”, l’orchestra del Liceo Pitagora-Croce, che da quest’anno ha anche un indirizzo musicale. La canzone di Vasco Rossi - "Ogni volta" - scelta dai ragazzi, ha rievocato in tutti il ricordo del giornalista ucciso dalla camorra trenta anni fa, Giancarlo Siani.

In una giornata  in cui i veri protagonisti sono stati  gli studenti, anche il giudice del Tribunale dei Minori Piero Avallone, ha voluto ricordare l’importantissimo compito della scuola: formare i ragazzi e sviluppare in loro il senso critico sulle cose, anche sulla propria città. «Bisogna essere fieri di se stessi quando si fa il proprio dovere poiché ha coraggio non chi uccide, ma chi fa sempre il proprio dovere», ha evidenziato Avallone.

Camminare a testa alta: è questo che devono imparare a fare i giovani. E l’unico strumento che hanno a disposizione è proprio la Legalità.

(Mariapia Vitiello)