A cura della Redazione

 

I reperti “invisibili”. Alla scoperta degli oggetti ritrovati nella Villa di Oplonti, mai mostrati ai visitatori. L’iniziativa dell'Archeoclub "Mario Prosperi" di Torre Annunziata si è tenuta alla Biblioteca Comunale "Enerseto Cesàro" in occasione del Festival della Cultura Europea in programma dal 9 al 15 novembre nei paesi vesuviani.

La presidente dell’Archeoclub, Mirella Azzurro, introduce la professoressa Elisa Esposito, che illustra con slides le immagini dei reperti oplontini.

«I reperti torresi sono in mostra in giro per il mondo, quando invece sono a Torre Annunziata, a casa loro, sono chiusi in attesa di essere di nuovo in viaggio». Così esordisce nel suo intervento Esposito, sperando che prima o poi anche la nostra città abbia un museo dove mostrare questi inestimabili tesori. Le prime slides sono sulle sculture. «Il patrimonio scultoreo delle Ville A e B è il secondo più importante dopo Ercolano - continua la docente - sono state ritrovate 40 sculture in marmo bianco».

Si inizia con le quattro statue Centauri e Centaure (o Centauresse), due di sesso maschile e due di sesso femminile. Le Centaure sono importanti soprattutto perché sono le uniche al mondo riprodotte in scultura e non esistono altri esemplari femminili simili. Elementi di fontana furono poi ritrovati sotto il Porticus Triplex. Si passa al Bambino che strozza l’oca, anch’esso è parte degli elementi della fontana, con l’acqua che doveva uscire dal becco.

Tra gli altri ritrovamenti scultorei, troviamo la testa di Ottavia Minore (moglie di Druso Maggiore) e la testa  raffigurante un bambino della famiglia Giulio-Claudia (14 d.C.-68 d.C), la statua piccola della Venere, il cratere fontana, Efebo (che ricorda il Doriforo di Policleto) e le Vittorie Alate.

Tutti elementi che erano di contorno alla grande piscina della Villa di Poppea.

Dopodiché si passa ad analizzare gli elementi architettonici: Capitello, l’antifissa e la sima, la colonnina e il pilastrino, la meridiana (purtroppo giunta a noi danneggiata).

E, infine, gli oggetti domestici: lucerne grandi (monolicni e bilicni), lucerne piccole (le cosiddette “testa di uccello” per la forma simile alla testa dei volatili), il vasellame da tavola, il bruciaprofumi, gli ori, il sigillo di bronzo di Lucius Crassius Tertius e la cassaforte ornata.

Dopo la presentazione gli evocatori del Gruppo Storico Oplonti, Alfredo Scardone e Rosa Di Leva. mostrano ai presenti alcuni oggetti di uso quotidiano in mostra all’interno della sala.

Molti di questi reperti potranno essere ammirati nella mostra "Oplontis: il fascino e la bellezza" che sarà inaugurata a Palazzo Criscuolo il 30 novembre prossimo e resterà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2016.