A cura della Redazione
«Il vero erede dell’arte eduardiana-scarpettiana». Il musicista Espedito De Marino non ricorre ad eufemismi per definire l’immensità dell’arte di Peppe Viola. E lo fa dall’alto non solo della sua competenza tecnica, ma anche e soprattutto in virtù dell’epidermica amicizia e della decennale collaborazione con l’umorista torrese ai tempi del sodalizio artistico con Roberto Murolo. Peppe Viola oggi 18 novembre 2012 avrebbe compiuto 80 anni. Ha lasciato la vita terrena nel luglio 2011 andando a rinfoltire la folta pattuglia dei figli illustri di Torre Annunziata che non ci sono più. Noi di TorreSette abbiamo vissuto con lui un inteso rapporto quotidiano fin dai primi vagiti delle nostre iniziative editoriali. Telefonate e incontri continui. Mai evanescenti i nostri contatti, ma sempre propulsori di idee e spunti interessanti per il nostro difficile lavoro di informatori che lui seguiva con incondizionata passione. Ha contribuito ad accrescere i nostri saperi attraverso il gioco della rima, un’arte di cui era un Maestro sublime. Non a caso la biografia di Peppe Viola la ritroviamo nel volume “Viaggio dentro la cultura napoletana del ‘900” un testo che annovera i profili letterari e le opere di Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Eduardo Scarpetta, Raffaele Viviani, Roberto Bracco, Giuseppe Marotta, Luigi Compagnone, Eduardo De Filippo, Michele Prisco, Raffaele La Capria, Domenico Rea. Si è guadagnato l’ingresso nel gotha della cultura mediterranea nella seconda metà della sua esistenza. Peppe iniziò a scrivere a quarant’anni, prima in qualità di architetto “pentito” e poi sempre più come autorevole osservatore del nostro quotidiano. Di lui ci manca tutto: la sua voce, i suoi consigli, il suo anticonformismo, la sua genialità, il suo affetto nei confronti di tutti i componenti della famiglia di TorreSette. Una sensazione di tristezza che, però, siamo in grado di mitigare leggendo e rileggendo i suoi scritti. Opere che spesso riproponiamo ai nostri lettori nella oramai mitica rubrica “Petali di Viola”. GIUSEPPE CHERVINO