A cura della Redazione
«Torre è come un corpo dilaniato. Se riusciamo a salvarne l’anima, contribuiremo alla sua rinascita». Colpisce al cuore Salvatore de Rosa, il dirigente scolastico dell’Isis “Augusto Graziani” di Torre Annunziata, nel saluto iniziale della quarta edizione del Premium Oplontinum Rationum Summa. «Sono innamorato di questa città - prosegue il preside - e consapevole delle potenzialità del territorio. Ciò mi spinge a dare corpo a tutte le iniziative utili per contribuire ad abbassare il livello di degrado che impera nel nostro quotidiano. Con queste finalità la mia scuola promuove un Premio che, dopo quattro edizioni, comincia ad assumere connotazioni, e lo sottolineo con orgoglio, davvero importanti». «Il nostro intento è di invitare tutta la popolazione a combattere assieme a noi per l’affermazione della legalità in un ambiente caratterizzato dalle presenza invasiva della criminalità organizzata», aggiunge Nicola Ietto, docente di economia al “Graziani” e ideatore del progetto. Trasparenza, chiarezza ed efficacia dovrebbero rappresentare le caratteristiche fisiologiche dei bilanci di qualsiasi società. I rendiconti periodici di molte imprese propongono spesso, grazie ad autentiche acrobazie contabili, numeri sospetti che finiscono per coniugarsi con un termine molto diffuso sul nostro territorio: illegalità. «La camorra, con le sue attività economiche illecite, causa una scarsa presenza di imprese sane nella nostra città, determinando elevati livelli di disoccupazione e permanente crisi economica. Il nostro Istituto, con questo progetto innovativo - conclude Salvatore de Rosa - intende favorire le relazioni tra scuola e mondo del lavoro attraverso lo studio dei bilanci delle imprese operanti sul territorio». Straordinariamente interessante la manifestazione conclusiva del Premio che si è avvalsa dei contributi di relatori d’eccezione. Il vice presidente di Confindustria e presidente di Piccola Industria, Vincenzo Boccia, si è soffermato sulla legittimazione del ruolo sociale dell’impresa sottolineando la differenza sostanziale tra imprenditore e faccendiere. Pino Acocella, vice presidente del CNEL e rettore della Libera Università degli Studi di San Pio V di Roma, ha tracciato le linee complesse del rapporto tra etica ed economia. Rosario Cantelmo, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha comunicato un dato raccapricciante: quasi la metà degli esercizi commerciali del napoletano sono collegati alla camorra. Massimo Corcione, giornalista torrese direttore di Sky Sport 24 nonché editorialista del nostro settimanale, ha rimarcato una delle funzioni propedeutiche della scuola, la cultura della legalità. Concreto ed efficace anche il contributo del capitano dei carabinieri Luca Toti che ha rivolto un autentico appello ai torresi: «Combattere la criminalità è possibile, ma solo con il vostro fondamentale aiuto. Da soli non ce la possiamo mai fare!». Gli interventi dei relatori sono stati intervallati da momenti musicali molto originali. Gli studenti del Graziani, guidati anche in questa operazione dal prof. Nicola Ietto, hanno effettuato alcuni remake di famosi brani musicali i cui testi sono stati trasformati adattandoli agli argomenti trattati dal Premio. “Tra una chitarra e un piano dei conti”, con i ragazzi si è esibito Fabrizio Massaro, artista partenopeo e contabile di comprovata esperienza. Grande festa anche per gli studenti e i docenti delle 35 scuole di tutta Italia che hanno partecipato al progetto. Un riconoscimento speciale è stato attribuito all’ITC “Bonelli” di Cuneo per la competenza e la professionalità mostrate. La quarta edizione del Premium Oplontinum Rationum Summa se l’è aggiudicata la Cucine Lube (rappresentata alla cerimonia di premiazione dal general manager Emanuele Stacchietti), azienda marchigiana la cui estensione occupa un’area di 85.000 metri quadri, di cui 60.000 coperti, dove operano oltre 500 addetti. Forte della tradizione manifatturiera locale e grazie all’inserimento di nuove tecnologie, il Gruppo Lube si è oggi attestato tra le prime tre aziende italiane produttrici di cucine. Esempio probante di quando trasparenza, chiarezza ed efficacia comunicativa dei bilanci si integrano perfettamente con etica e profitto. GIUSEPPE CHERVINO (dal settimanale TorreSette del 7 maggio 2010)