A cura della Redazione
Termina come era iniziata, la seconda rassegna musicale “Pentagramma Oplontino”, così denominata in onore delle antiche origini della nostra città. Stesso luogo, il salone del Circolo Professionisti e Artisti “Giuseppe Esposito”, stessa voce sublime, quella della soprano, Maria Antonietta Caggiano, medesime atmosfere, identico incantesimo. Si è pertanto chiuso con l’ultimo concerto dello scorso sabato, il cerchio magico apertosi con la serata inaugurale del 21 novembre 2009. Maria Antonietta Caggiano ha interpretato brani arcinoti della canzone napoletana classica, con i quali non è sempre agevole misurarsi. ‘O sole mio, Reginella, Passione, ‘O marinariello, sono stati tuttavia eseguiti con la oramai riconosciuta bravura ed accolti dai convinti applausi dei presenti. La sua voce ha così idealmente ricongiunto l’inizio e la fine della rassegna, in una sorta di magica e beneaugurante circolarità ritenuta, non a caso, simbolo di perfezione, armonia ed equilibrio. Tra questo inizio e questa fine, tra questi due estremi, ci sono stati complessivamente ben sei concerti, tutti di ottimo livello. E non poteva essere diversamente, considerato il valore tecnico interpretativo degli esecutori, tutti musicisti di chiara fama, il repertorio musicale, attento a miscelare scelte colte ad altre di fruibilità più immediata, le competenze del professore Antonio Tommaso Cirillo, consulente musicale della rassegna e del maestro Angelo Ruggieri che ne è il direttore artistico. Hanno preceduto il soprano, i maestri Giuseppe Del Plato, chitarra ed Angelo Ruggieri, flauto. Un duo collaudato che poggia sulle indubbie qualità dei due musicisti: strumentista versatile e profondo conoscitore di chitarra flamenca il primo; flautista di non comune bravura il secondo. Non è stato quindi un caso se hanno incantato per le capacità esecutive, il sincronismo perfetto nei tempi di esecuzione, la voglia di raccontare e raccontarsi al pubblico. Un vero piacere ascoltarli e guardarli suonare: musica argentina di Piazzola, sonorità carioca, melodie italiane. Un intrigante mix di sonorità e latitudini culturali diverse che ha trovato il convinto favore del pubblico e chiuso in bellezza la rassegna. L’ auspicio, così come affermato da Antonio Manzo, presidente del sodalizio cittadino, è che Pentagramma Oplontino possa continuare a crescere, consolidarsi, allargare la propria fama al di fuori dei confini cittadini per rispondere alla sempre più pressante richiesta di cultura che viene dai cittadini. EMANUELE SOFFITTO da TorreSette del 16 aprile 2010