A cura della Redazione
"I colori di Oplontis" presentati ieri mattina nella sede municipale di Palazzo Criscuolo a Torre Annunziata. Una miniguida in italiano ed inglese, ed una serie di immagini sulle bellezze del sito archeologico di via Sepolcri, sono state al centro della mattinata culturale nel palazzo di piazza Nicotera. In presenza di una nutrita rappresentanza del mondo accademico, del mondo scolastico, della realtà turistica ed alberghiera della nostra città, il sindaco Giosuè Starita e l’assessore alla Cultura, Pier Luigi Ilardi, hanno ricevuto gli ospiti nell’ampio salone al primo piano, da pochi giorni riaperto al pubblico dopo una lunga pausa dovuta a lavori di ristrutturazione. I due esponenti del governo oplontino, dopo i ringraziamenti di rito, si sono soffermati sulle problematiche del turismo locale, evidenziando l’importanza degli Scavi, “oggetto di prestigio per l’intera cittadinanza torrese”. La miniguida e le sei immagini raffiguranti affreschi e bassorilievi sono il frutto di un intenso lavoro di ricerca voluto dall’amministrazione comunale che, nello spirito di “incentivare la crescita del turismo in città, e di rinnovare il materiale pubblicitario sugli Scavi”, ha messo a disposizione le proprie forze professionali, affidando alla docente universitaria Maria Elefante, ex assessore alla Cultura, il compito di curarne la stesura. Nelle dodici pagine patinate, vengono evidenziati scrupolosamente la storia, gli affreschi e le sculture della Villa A, appartenente a Poppea Sabina, moglie dell’imperatore Nerone, e della Villa B appartenente a Lucio Crassio Terzo. Quest’ultima, anch’essa di grande interesse, a differenza della Villa A, all’epoca del’eruzione del 79 d.C. era abitata ed era fervida di attività per la raccolta di prodotti di stagione. Il tesoro artistico del sito, rappresentato da anelli, bracciali ed altri oggetti preziosi, sono stati alcuni dei punti esaminati dal dottor Lorenzo Fergola, dirigente della Soprintendenza di Pompei e direttore di Oplontis, durante il suo breve intervento. PAOLO BORRELLI