A cura della Redazione
Verrà inaugurata lunedì 28 dicembre alle ore 18.00 presso il Circolo Professionisti e Artisti (corso Umberto I 35) e si protrarrà fino al 2 gennaio la mostra personale del maestro Pietro Sgueo. La kermesse è stata fortemente voluta da Loredana Trisante che l´ha organizzata con la collaborazione dei figli del pittore. Di seguito riproponiamo il servizio che il settimanale TorreSette pubblicò nello scorso mese di settembre in occasione della commemorazione ad un anno dalla scomparsa dell´artista. Ci sono taluni uomini, pochi in verità, il cui ricordo resta non solo profondamente vivo e palpabile nei cuori di quanti ebbero la ventura di conoscerli, ma, ed è questo il miracolo, vivifica e dà frutti. Esso supera e sublima la struggente ma sostanzialmente sterile dimensione della nostalgia e si traduce in testimonianza attiva, in tensione etica, in vocazione ad affrontare la vita da parte di chi resta e si sforza di attuare una sorta di catechesi della imitazione per provare a profondere, almeno in parte, lo stesso impegno e lo stesso amore del modello di riferimento. Un siffatto uomo, coerente portatore e testimone di forti idealità e di pregnanti valori religiosi e culturali, maestro e modello per intere generazioni di giovani liceali, è stato il nostro concittadino, professore Pietro Sgueo. Per commemorarne la memoria ad un anno dalla scomparsa, si è tenuto un convegno-mostra dall´eloquente titolo di: "Pietro Sgueo: l´uomo, il docente, l´artista". La commemorazione, fortemente voluta da un gruppo di ex alunni e dalla famiglia, si è svolta nel Liceo De Bottis di Torre del Greco, istituto nel quale il professore aveva praticamente compiuto l´intera carriera scolastica, insegnandovi per più di quarantadue anni Italiano e Latino, mentre svolgeva parallelamente, un’intensa attività di pittore, apprezzata da intellettuali di non comune profondità di analisi come Mario Pomilio. Ad accogliere i tantissimi presenti, in gran parte ex allievi in rappresentanza di più generazioni di studenti formatisi al magistero di Sgueo, una bellissima antologica dei suoi quadri. Un percorso che attraverso i "densi e pietrosi" cromatismi di girasoli ed ali tese in volo ascensionale, ne ha celebrato ed illustrato la originale ricerca espressiva. Ricerca che non lascia insensibili perché si mostra capace di tradurre in "visibile parlare", come aveva definito la pittura il suo amatissimo Dante, in linguaggio dello spirito, gli interrogativi sull´esistenza dell´uomo, l´ansia di giustizia, la ricerca di Dio, come mirabilmente illustrato dal dottor Salvatore Violante. Commosso e commovente, dopo il saluto di Michele Cirillo, dirigente scolastico del De Bottis, l´intervento di Salvatore Prisco, testimone diretto della vasta e dinamica cultura del professore Sgueo, della sua capacità di affascinare, stimolare l´intelligenza critica, porsi, pur senza concessioni ed indulgenze, come modello di umanità e saggezza. Ed il filo della commozione si è ancor più dipanato attraverso il ricordo dei colleghi Scognamiglio e D´Alò, di Maria Elefante e, soprattutto, attraverso il racconto dei molti ex alunni, tutti professionisti affermati, che hanno testimoniato del senso di orgoglio di essere stati suoi allievi, dell´ammirazione e del profondo rispetto che nutrivano per questo insegnante dalla personalità non comune, capace di conquistarli alla bellezza dell´arte e della poesia, di farne teste pensanti, di educarli all´esercizio della libertà. EMANUELE SOFFITTO